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Nursing Up De Palma: Giornata Internazionale Infermieri

"Difendiamo e tuteliamo gli infermieri italiani"

«Al fianco dei cittadini, sempre e comunque, come soldati senza paura, pronti a sostenerli, a difendere la loro salute, capaci di comunicare con loro come poche professioni sanitarie sono in grado di fare, soprattutto forti di competenze che hanno dimostrato sul campo di essere strumento indispensabile per “tenere a galla” un sistema che non può, non deve rimanere nel limbo della mediocrità.

Un sistema che ha bisogno di loro, della loro presenza costante nei luoghi di cura, fuori e dentro gli ospedali, del loro pragmatismo, della loro immensa carica di umanità: perché gli infermieri italiani, oggi, nella loro Giornata, non vanno celebrati a parole per poi essere, da domani, di nuovo beffeggiati e offesi, minacciati e aggrediti.

Tutto questo non lo merita la collettività, il cui crescente fabbisogno di professionisti dell’assistenza, efficienti e coscienziosi nella cura di patologie croniche e non solo, sarà sempre più legato all’inesorabile invecchiamento di un Paese, il nostro, con una natalità bassissima.

Non lo meritano questi operatori sanitari, i nostri, latori di una autonomia sempre più concreta, capaci di essere leader nell’esprimere al meglio le delicate funzioni e responsabilità che caratterizzano il proprio alveo professionale.

In ogni dove, nel SSN, ci sono i nostri infermieri. Sino onnipresenti ed operosi, nonostante paghino sulla propria pelle, con turni massacranti, lo scotto di una carenza che tocca le 150mila unità da Nord a Sud, a confronto con gli standard degli altri paesi europei, che invece corrono veloci verso il progresso sanitario.

E poi sono nelle scuole, nelle carceri, nelle Rsa, a contatto costante con le famiglie, offrono quella peculiare assistenza, che si qualifica tra le migliori del panorama sanitario europeo.

Li trovi anche negli angusti passi alpini, sulle ambulanze del 118, e in tutti quei luoghi dove c’è bisogno di loro. Sono alle tue spalle, invisibili, a proteggerti, senza indossare un camice, pronti a salvarti una vita, in una banca o per strada, quando urge il loro intervento».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Eppure siamo qui a raccontarvi che la loro retribuzione è tra le più basse d’Europa, che la loro professionalità perde ogni giorno di appeal agli occhi della collettività, che sono stanchi, avviliti e depressi, avvinghiati alla gola dalla morsa della Sindrome di Burnout che li consuma dentro.

E allora, alla luce di una valorizzazione ancora da venire, nonostante i barlumi di luce offerti dal nuovo contratto e i piccoli passi in avanti di una libera professione sì garantita da una nuova legge ad hoc, finalmente, ma ancora pro tempore e ancora vincolata a lacci a lacciuoli, gli infermieri sono costretti a scegliere la strada della fuga all’estero e quella delle dimissioni volontarie, lo dicono i numeri, privando il traballante sistema sanitario delle già poche certezze su cui può contare.

E allora è al Governo, alle Regioni, alle Aziende sanitarie, ma anche ai cittadini stessi in veste di pazienti, che ci rivolgiamo, e lo facciamo oggi più che mai, in questa Giornata simbolo, e continueremo a farlo ogni giorno, perché ogni giorno gli infermieri garantiscono la loro presenza e le loro competenze per proteggere la nostra salute e quella dei nostri cari.

Diciamo allora basta al pressappochismo, basta alle scelte paradossali, basta alla “sagra delle promesse mancate” e alle pacche sulle spalle che risuonano ogni volta come una beffa.

Diciamo basta alla mala cultura che ci trasforma in punchingball da colpire ogni qual volta la rabbia e la paura fanno capolino nella testa dei parenti di un paziente, nella sala d’attesa di un pronto soccorso.

Gli infermieri chiedono un cambiamento epocale che è ancora possibile. Soprattutto dicono basta, oggi più che mai, alle parole affidate al vento.

Lo chiedono a gran voce e continueranno a farlo, attraverso l’azione di sindacati come il nostro, mentre negli ospedali di tutta Italia, oggi, come ogni mattina, i nostri professionisti si sono svegliati, hanno indossato il loro camice e sono pronti a scrivere una nuova pagina della storia della sanità italiana», chiosa De Palma.

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