Dopo l’effetto Covid sugli scaffali, colpisce le vendite nei supermercati di beni di prima necessità anche la guerra tutt’ora in corso in Ucraina. Un’invasione russa violenta che sta facendo contare enormi disagi anche nel piccolo e nel locale. Anche gli scaffali dei supermercati abruzzesi cominciano a scarseggiare di determinati è corsa all’acquisto di farine e olio di semi.
La notizia è stata confermata anche dall’Ansa.
Le famiglie abruzzesi, probabilmente, temendo a causa delle conseguenze economiche del conflitto un aumento repentino dei prezzi, hanno deciso di fare una maxi scorta di prodotti, riempendo i carrelli pacchi di farina e bottiglie di olio di semi.
Per far fronte a quella che al momento sembra essere più una psicosi che un’emergenza, i supermercati sono stati costretti a razionare le vendite.
“A fronte della grave situazione internazionale, per garantire continuità al rifornimento è previsto l’acquisto massimo di due pezzi per scontrino”, si legge in un discount dell’area metropolitana pescarese, sugli scaffali ormai vuoti dell’olio di semi e delle farine.
“Olio di semi di girasole, massimo acquisto due bottiglie”, si legge sugli scaffali – anch’essi vuoti – di un altro supermercato pescarese. La situazione è analoga in molte attività commerciali della regione.