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Comitato civico: “Marsilio non si è sforzato per la Marsica”

La posizione del Comitato a seguito delle risultanze del Consiglio regionale, che ha approvato a maggioranza la rete: "Dall’intervento in aula del presidente Marsilio, abbiamo appreso dei suoi sforzi per convincere il Ministero della Salute a superare le restrizioni del Decreto Ministeriale n.70 e riaprire ospedali che erano stati chiusi, come nel caso di Guardiagrele".

“Accogliamo con rammarico l’esito del Consiglio regionale che ha approvato, senza alcuna modifica, il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera abruzzese, predisposto dall’Agenzia Sanitaria Regionale e adottato dalla Giunta Marsilio. Dall’intervento in aula del presidente Marsilio abbiamo appreso dei suoi sforzi per convincere il Ministero della Salute a superare le restrizioni del Decreto Ministeriale n.70 e riaprire ospedali che erano stati chiusi, come nel caso di Guardiagrele. Prendiamo atto che il presidente Marsilio si è molto adoperato per altre aree dell’Abruzzo, come Ortona, Penne, Popoli, ma non ha voluto fare lo stesso per la Marsica e che non ha voluto riservare la stessa attenzione al presidio di Tagliacozzo che risulta essere l’unico cancellato in tutto l’Abruzzo”. Così in una nota, il Comitato Civico Spontaneo di Tagliacozzo.

Continua: “Purtroppo, i consiglieri regionali della maggioranza al governo della Regione, in particolare quelli marsicani, non hanno voluto correggere il piano che il presidente Marsilio ha imposto al Consiglio regionale con il diktat di non apportare alcuna modifica. Si tratta di un atto di una gravità senza precedenti in termini democratici ed istituzionali. Di fatto, i consiglieri regionali sono stati ridotti a semplici ratificatori di scelte fatte altrove, mentre il Consiglio eletto dal popolo abruzzese è stato privato della sua fondamentale prerogativa di poter modificare qualsiasi progetto di legge”.

“Purtroppo, dobbiamo registrare che è caduto nel vuoto il nostro appello, rivolto a tutti i consiglieri regionali, di tutte le forze politiche, a votare favorevolmente ogni modifica che avrebbe consentito il mantenimento del P.O. di Tagliacozzo all’interno della rete ospedaliera abruzzese, nella sua attuale configurazione di unità operative e servizi. L’occasione per approvare modifiche al piano Marsilio-Verì c’è stata, sia nei lavori della Commissione Sanità che in Consiglio regionale ma, in entrambi i casi, tutti i consiglieri della maggioranza di centrodestra hanno votato contro. Va ricordato che la cosiddetta “ghigliottina” alla quale l’assessore alla salute Verì ha fatto ricorso per limitare il dibattito in Consiglio regionale, si adotta in forma limitata per le leggi in materia sanitaria. Per questo, non è stato possibile impedire la discussione e la votazione di ben sette emendamenti depositati dal Consigliere regionale Giorgio Fedele per evitare la cancellazione e il declassamento del Presidio Ospedaliero di Tagliacozzo e l’accorpamento di Pescina a L’Aquila. Dispiace rilevare che, per ben due volte, in Commissione Sanità e in Consiglio regionale, il Consigliere regionale Simone Angelosante abbia votato contro le proposte che avrebbero consentito di salvare l’Umberto I di Tagliacozzo. Abbiamo ringraziato personalmente il Consigliere Angelosante per aver voluto incontrare i cittadini del nostro Comitato Civico Spontaneo, ma ci dispiace che l’interlocuzione, sempre cortese, non abbia avuto seguito nelle sedi istituzionali. Allo stesso modo, ci dispiace che l’unico emendamento a favore di Tagliacozzo, depositato dal consigliere Angelosante, sia stato prima ritirato in Commissione sanità poi ripresentato in Consiglio regionale dove, infine, è stato dichiarato inammissibile dal presidente Sospiri, con riferimento a pareri di inammissibilità già espressi, in sede di Commissione, dagli uffici regionali”, contunua.

“Ammessi alla discussione sono stati, invece, gli emendamenti del consigliere regionale Fedele, che ringraziamo ancora una volta per aver incontrato il Comitato Civico Spontaneo e che non è mancato a nessuno degli appuntamenti pubblici e istituzionali con la cittadinanza e con l’Amministrazione comunale di Tagliacozzo, offrendo sempre contributi di grande competenza tecnica e politica. Ciò, a dimostrazione che la possibilità tecnica di modificare il piano Marsilio-Verì ci sarebbe stata. È mancata la volontà politica di farlo.
Non ci rassicura l’approvazione di un “ordine del giorno” insieme al piano di riordino della rete ospedaliera abruzzese per una eventuale futura istituzione di un “Ospedale dei Marsi”, senza toccare di una virgola la rete ospedaliera che è stata approvata. Ciò significa che Tagliacozzo resterà cancellato come presidio ospedaliero anche in futuro. Unica nota positiva è l’impegno a valutare la possibilità di mantenere il primario della Riabilitazione cardiologica attualmente presente a Tagliacozzo, nella speranza che l’impegno si trasformi in atti formali”, aggiunge.

“A diventare legge nella scorsa seduta del Consiglio regionale è stato, infatti, il piano che ha cancellato, dopo 125 anni di attività, il Presidio Ospedaliero “Umberto I” di Tagliacozzo e che ha tolto il primario alla riabilitazione cardiologica. Se si voleva realmente evitare questo risultato, almeno una parte dei consiglieri regionali di maggioranza avrebbe dovuto ascoltare il nostro appello e approvare, insieme a tutte le forze di minoranza che hanno votato a favore e che ringraziamo per aver ascoltato le istanze dei cittadini tagliacozzani, gli emendamenti che sono stati illustrati in aula dal Consigliere Fedele. È importante ricordare che lo stesso Fedele si è più volte dichiarato disponibile a sottoscrivere e votare uguali emendamenti della maggioranza che, però, non sono mai arrivati in aula. Restano, infine, prive di ogni fondamento le accuse di strumentalizzazione politica delle legittime manifestazioni di protesta che si sono tenute a Tagliacozzo. Ricordiamo al presidente Marsilio che i cittadini di Tagliacozzo si sono sempre mobilitati a difesa del proprio ospedale, a prescindere dal colore politico delle amministrazioni comunali e regionali, che gli appelli del Comitato Civico Spontaneo sono stati rivolti anche a lui, pubblicamente e via email, che da parte sua non c’è mai stata risposta e che nessuno dei consiglieri regionali di maggioranza, seppur invitati, ha voluto partecipare alla manifestazione di piazza di domenica 26 novembre. Forse perché avevano già deciso che l’ospedale di Tagliacozzo doveva essere cancellato”, questa la conclusione.

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