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Paolucci: “Da Marsilio solo autocelebrazione”

Per il Pd il discorso programmatico del presidente della Regione è "un documento senza visione e anima, senza idea di futuro"

COMUNICATO STAMPA

 

“Il discorso programmatico di Marsilio non ha strategie concrete sul futuro dell’Abruzzo, dopo i cinque inconcludenti anni di Governo della regione siamo ancora agli annunci e alla celebrazione di un passato che non ha risolto i tanti e complessi problemi creati dalla gestione del centrodestra. Non abbiamo sentito nulla di definito sulla sanità, ambito che peggiora di mese in mese; non ci sono azioni concrete a sostegno dell’economia e dei settori più in sofferenza; non c’è alcun programma, né riferimento all’agricoltura, il nostro settore primario piegato da problemi e danni; imbarazzante, poi, lo stallo sui fondi europei e sulle reti strategiche di sviluppo dei corridoi delle merci da cui siamo assenti; imbarazzante anche il totale silenzio sull’autonomia differenziata, che darà all’ e alla sua esigenza di sviluppo il colpo di grazia se verrà realizzata. Un discorso senza prospettiva, legato più alla propaganda che alla condivisione”.

 

È quanto si legge in una nota a firma del capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci e del segretario regionale del Pd Daniele Marinelli.

 

“Il nostro pensiero è quello che è stato esposto dal capo dell’opposizione Luciano D’Amico con una corposa e attenta disamina del “non” programma del presidente Marsilio, un documento senza visione e anima, senza idea di futuro, che D’Amico ha accuratamente analizzato evidenziandone le mancanze e le mistificazioni che rischiano di far vivere all’Abruzzo rischia altri cinque anni di stallo – rimarcano i due esponenti del Pd in occasione del Consiglio regionale sul discorso programmatico – . Non abbiamo trovato progetti e azioni efficaci a vantaggio dei giovani, né a favore di una concreta politica di sostegno e sviluppo delle aree interne perché abbiano servizi e non soffrano spopolamento e altri rischi; non ci sono parole rassicuranti nemmeno sulle grandi opere, con la manifesta e sperimentata incapacità di Marsilio di creare un proficuo confronto con i territori sul progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara che ha totalmente ignorato le legittime istanze dei cittadini che dovranno vedersela da soli con l’impatto dell’opera su proprietà e attività economiche. Assente anche un’azione convincente sul turismo e sul rilancio di uno scalo aeroportuale che continua a perdere passeggeri e voli: non è cercando di girare a proprio vantaggio che si migliora la vita di una regione che vive un momento critico, per farlo bisogna governarla bene”.

 

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