COMUNICATO STAMPA
“Una trovata elettorale quella di convocare gli agricoltori a gennaio e varare a quattro giorni dal voto un decreto sui ristori per gli effetti della peronospora senza coperture, né procedure attive. Infatti ad oggi nessuno degli oltre 15.000 viticoltori abruzzesi danneggiati quasi un anno fa, può fare richiesta di aiuti diretti fino all’80 per cento, o della sospensione di mutui e sgravio di contributi INPS, misure attivabili dalla dichiarazione dello Stato di Calamità, ma non contenute nel testo. Chi dice bugie è la destra che si arrampica sugli specchi, ma viene smentita in casa dal ministro Lollobrigida in persona, il quale in una nota ufficiale afferma chiaramente che solo “nelle prossime settimane l’Agea comincerà a raccogliere le domande delle aziende agricole” e che comunque i 7 milioni non basteranno. Dopo i danni subiti e la beffa del decreto-farsa, i viticoltori sono stati presi ancora una volta in giro, questa è la verità”, ribatte duro il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci commentando la replica sul pasticcio del testo di legge emesso a un passo dal voto.
“Ad oggi nessuna domanda può essere inoltrata perché il software ministeriale non c’è – incalza Paolucci – . Come non ci sono abbastanza risorse: come si fa a coprire i bisogni con 7 milioni per tutta l’Italia, quando solo in Abruzzo si contano danni per oltre 130 milioni di euro, 1 miliardo e mezzo in totale per tutte le regioni? Basta frottole, servono sostegni concreti che, diciamolo chiaramente, la Regione non è stata in grado di assicurare, tant’è che abbiamo dovuto chiederli noi visto che non avevano affatto stanziato ristori per i danni del maltempo di maggio e giugno 2023, anche se attraverso le leggi omnibus gli amici politicamente vicini fondi e sostegni li hanno presi eccome. L’unica cosa che è stato in grado di fare il Governo amico, invece, è tentare di ingannare il comparto con iniziative che avevano solo una finalità elettoralistica. Il dato di fatto è che oggi gli agricoltori sono e resteranno abbandonati: non si sa quando arriveranno i finanziamenti, dovranno pagare poste che potevano essere, invece, sospese per dare loro respiro come avevano chiesto personalmente al ministro e dovranno aspettare mesi, se non anni, per utilizzare gli spiccioli promessi. Le bugie hanno le gambe corte e siamo certi che migliaia di abruzzesi domenica se lo ricorderanno andando a votare sul futuro della Regione”.