“La preoccupazione espressa dai sindacati e condivisa all’unanimità dai lavoratori, deve trovare la giusta attenzione di tutti: del management aziendale, delle istituzioni locali, della Regione. Conosciamo tutti il valore strategico della Dompé, azienda biofarmaceutica di prestigio internazionale che contribuisce in modo determinante alle attività del Polo farmaceutico aquilano e abruzzese”.
È quanto si legge in una nota del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, che prosegue: “Non a caso è stato ricordato l’investimento del Contratto di sviluppo: un progetto ambizioso e importante – partito a fine 2014 – del valore di 47 milioni di euro (29 investiti sul progetto industriale e 18 in attività di Ricerca&Sviluppo) di cui 9 milioni e mezzo stanziati da Invitalia, per rafforzare lo spazio produttivo di Dompè nel capoluogo abruzzese come centro di competenza e di eccellenza”.
“L’inaugurazione della nuova area produttiva e di ricerca di Dompé avvenne poco più di tre anni fa, a fine giugno 2018, alla presenza autorevole dei massimi vertici imprenditoriali nazionali di Confindustria e Farmindustria. Con l‘ampliamento (circa 9mila metri quadrati per un nuovo edificio di 4 piani dedicato al processo produttivo di granulati ricoperti, uno di 3 piani per il confezionamento e un nuovo magazzino) il sito aquilano, specializzato in farmaci di sintesi e di principi attivi biotecnologici, raggiungeva una potenzialità produttiva di 50 milioni di confezioni l’anno e, a regime, 330 occupati – spiega – Oggi – nonostante la notevole crescita del fatturato, frutto anche della domanda di prodotti sanitari per l’emergenza Covid – giungono purtroppo segnali da non sottovalutare”.
“Pur non essendo dipendenti “diretti” della Dompé, la società rinuncia al rinnovo di una trentina di Contratti di somministrazione (si tratta di uomini e donne in carne e ossa, professionalizzati e da molti anni a servizio dell’azienda) e annuncia una riduzione salariale per la mancata conferma del “premio di partecipazione” legato agli obiettivi di produzione”, aggiunge.
“Se ci trovassimo di fronte ad una azienda in crisi di commesse, la preoccupazione resterebbe, ma ci sarebbero almeno possibili giustificazioni. Invece, in uno scenario in cui le aziende farmaceutiche hanno un surplus di domanda e aumentano il fatturato questi segnali diventano incomprensibili e allarmanti.
Mi auguro che la Dompé possa chiarire i dubbi e riprendere una piena attività in grado di confermare e accrescere i livelli produttivi e occupazionali dello stabilimento aquilano – conclude – E chiedo a Comune e Regione di intervenire subito per assicurare il mantenimento degli impegni a tutela dei lavoratori e dell’economia del territorio”.