“Il Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) ha integrato con risorse nazionali gli interventi del Pnrr per complessivi 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Si è trattato di un grande risultato per le aree interne dell’Abruzzo e delle altre regioni colpite dai terremoti del 2009 e del 2016/2017, per le quali si aprono più opportunità tra cui quelle legate allo sviluppo digitale, capace di rendere attrattivi territori che nell’ultimo secolo hanno pagato a caro prezzo lo spopolamento”.
Così il sindaco dell’Aquila e responsabile del Dipartimento Autonomie locali di Fdi, Pierluigi Biondi, intervenuto alla XXII Assemblea nazionale Anci giovani, a Montecatini Terme.
Biondi si è confrontato, con altri sindaci d’Italia, sulle opportunità offerte dai fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito del tavolo tematico “Infrastrutture e servizi tra Pnrr e Fondi Europei: ruolo e opportunità per i Comuni italiani”.
Si è parlato anche della “Carta dell’Aquila. Manifesto per le città delle aree interne”, promossa da Biondi, nel 2019, insieme ai sindaci di Ascoli Piceno, Avellino e Carpi, alla guida di contesti feriti dal sisma e alle prese con la rinascita. “La Carta dell’Aquila nasce da una necessità vissuta sul campo in relazione al tema della fragilità delle aree interne dell’Appennino centrale – ha spiegato Biondi – Insieme ad altri territori che, in fasi diverse, hanno subito la frattura di un sisma, ci siamo interrogati su cosa si potesse mettere in campo per andare oltre i luoghi comuni di un approccio strategico nazionale che non teneva conto delle specificità identitarie”.
“Queste aree, oggi, beneficiano di un piano tutto per loro, Next Appennino, con dotazione di 1,8 miliardi per il rilancio economico e sociale, di cui 700 milioni per sostenere investimenti delle imprese. Insieme al potenziamento di reti e servizi digitali (167 milioni) si sta investendo per le comunità energetiche, attraverso il recupero di edifici pubblici e la produzione di energia da fonti rinnovabili (234 milioni), la rigenerazione urbana (355 milioni) e il potenziamento delle infrastrutture per la mobilità stradale e ferroviaria (319 milioni)”.