“Bisogna che ci mettiamo d’accordo perché ho l’impressione che parlino di cose di cui non conoscono nulla”.
Così il presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Pd Stefano Bonaccini oggi a Termoli, risponde alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni su caro energia e proposta di cambiare Pnrr.
Bonaccini nel pomeriggio sarà anche in Abruzzo, a Teramo e Pescara.
“Lei chiede ad un presidente di regione o sindaco anche di centro destra cosa succederebbe a cambiare il Pnrr adesso che mancano solo 5 anni alla sua attuazione – prosegue – Se lo cambi, che potrebbe anche essere giusto per migliorarlo, prima di mettersi d’accordo rischi di perdere un altro anno o due anni, quindi arriveremo a metà del percorso che serve per investire e spendere quelle risorse che devi rendicontare”.
“Invece che cambiare il Pnrr, da settimane chiedo che chiamino gli enti locali, sindaci, presidenti di regione, parti sociali, ci mettiamo a sedere e discutiamo del come modificare i prezziari: perché il problema non è solo il caro energia, c’è anche il caro delle materie prime e dei materiali. Se non lo sanno qualcuno glielo dica. Abbiamo cantieri aperti che si fermano. Rischiamo che le prossime gare per gli investimenti miliardari sul Pnrr non vengano nemmeno validate perché le imprese rischiano con prezzi aumentati del 20, 30, 100, 200, 500 per cento di non presentarsi alle gare di appalto. Queste sono le emergenze”.
“Dopo di che deve sapere che si è disponibili e si deve essere disponibili a tutti, non è che si fa opposizione ad un Governo perché bisogna essere contrari. Anzi se ci sono cose nell’interesse degli italiani, bisogna assolutamente non solo collaborare e condividerle. Perché non chiama enti locali e parti sociali al tavolo invece di annunciarlo”.
Bonaccini conclude: “Meloni ci chiami, ci sediamo e vediamo come insieme trovare una possibile soluzione”.