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Posti letto universitari, Paolucci: “No propaganda”

"Abbiamo depositato un’interrogazione urgente a questo esecutivo per capire se c’è e quale sia la strategia a sostegno del diritto allo studio"

Marsilio lasci perdere la propaganda per qualche giorno e si dedichi ai problemi della regione e dei giovani. Il suo Governo di centrodestra si distingue ancora una volta per l’inerzia: oltre che per sanità, fondi europei e spesa, l’Abruzzo è oggi fanalino di coda nazionale anche per gli alloggi degli studenti universitari, lo dice l’ultimo dossier sul Diritto allo studio universitario (Dsu) del Ministero dell’Università e la ricerca. Impietosi i dati: su un totale di 22.012 iscritti tra Chieti e Pescara sono 165 posti letto pubblici per gli studenti fuori sede; sul totale di 16.766 iscritti all’Aquila i posti letto pubblici ammontano a 150; un numero che è pari a 0 per Teramo, dove, invece, gli iscritti all’università sono 5.306. Abbiamo depositato un’interrogazione urgente a questo esecutivo per capire se c’è e quale sia la strategia a sostegno del diritto allo studio universitario e perché tardano tanto i cantieri per gli studentati previsti e annunciati da anni sul territorio”.

Lo annunciano il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci e Saverio Gileno candidato segretario unitario dei Giovani Democratici.

“Indispensabile capire cosa la Regione intende fare per supportare la crescita e il mantenimento delle nostre università e che cosa sta facendo per rispondere all’esigenza di posti letto, riducendo i tempi di realizzazione di quelli in itinere avviati dalla giunta di centrosinistra – incalzano Paolucci e Gileno – Aspettiamo di capire quanto manca alla concretizzazione dei 149 nuovi posti letto nell’ex Caserma Pierantoni di Chieti e degli ulteriori 77 all’ex Ferrhotel di Pescara, che si aggiungeranno ai 65 posti già operativi nella residenza Benedetto Croce a Pescara e ai 92 del Campus X di Chieti e 8 al Campus Circuito 71; quanto bisognerà attendere per la realizzazione della residenza universitaria da 200 posti letto nell’ex sede del Rettorato di Teramo in Viale Crucioli; nonché i tempi di avvicendamento della Campomizzi a L’Aquila, con altri complessi di edilizia pubblica, considerata la concessione in scadenza. Abbiamo avviato un percorso di confronto e condivisione con le sigle sindacali universitarie UDU Teramo e L’Aquila, 360 Gradi e Pas-Partecipazione Attiva Studentesca, ascoltando le necessità ed i bisogni delle studentesse e degli studenti che anche in Abruzzo hanno manifestato con le tende la gravità della questione. Serve una risposta urgente perché oggi, a fronte di oltre 44.000 studenti iscritti ai nostri atenei, l’Abruzzo è in grado di offrire appena 316 posti letto pubblici. Un quadro davvero poco esaltante, considerato il fabbisogno crescente e l’altrettanto crescente costo degli affitti privati, con rincari che si attestano anche a più del 10 per cento da noi e nel resto d’Italia e l’inflazione che abbassa i redditi e il potere di acquisto delle famiglie. Peraltro questa situazione sta facendo crescere anche il tasso di emigrazione giovanile della regione, che rappresenta oggi il 12% per la fascia di età fino a 34 anni. Senza una strategia di supporto alle università, che dia strutture, oltre che servizi, i grandi sforzi che gli Atenei abruzzesi stanno facendo per attrarre e mantenere iscritti, saranno vanificati totalmente. Non é un allarme il nostro, è semplicemente quello che sta accadendo nella regione governata dal centrodestra e ancora una volta l’unica politica proposta è l’inerzia”.

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