Stato di agitazione e presidio con raccolta firme all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila per l’internalizzazione, attraverso una società in house, dei servizi esternalizzati: cominciano a muoversi diversi precari di cooperativa sociale che lavorano nei servizi della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila e che rischiano concretamente di perdere il lavoro con lo sblocco del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrative, al cui bando sono state ammesse con riserva 7.500 persone.
Le azioni da intraprendere sono state decise a margine di un recente incontro tra il segretario provinciale Fesica-Confsal di L’Aquila Marcello Vivarelli, il neo delegato Fesica per gli amministrativi di cooperativa sociale Fabio Giurina e alcuni lavoratori precari.
Il presidio inizierà nei prossimi giorni e sarà allestito all’esterno dell’ufficio informazioni dell’ospedale regionale aquilano.
“La parola d’ordine – afferma Giurina in una nota – è da tempo una sola: internalizzazione, che non solo all’Aquila il nostro sindacato chiede da anni a gran voce e che chiede anche l’Anaao-Assomed, il più grande sindacato dei medici dirigenti, a riprova del fatto che non siamo soli in questa battaglia”.
Secondo il neo esponente del sindacato Fesica, “Si tratta di una questione fondamentale per centinaia di lavoratori e delle loro famiglie, motivo per cui la politica sia locale che regionale deve muoversi ufficialmente. Fino ad oggi nulla è stato fatto ed è ora di cambiare registro, perché non si può creare ulteriore disoccupazione in un territorio già in ginocchio come il nostro e non si deve assolutamente rinunciare alle enormi competenze che questi lavoratori hanno acquisito nel corso degli anni, contribuendo in maniera determinante tenere in piedi la sanità pubblica provinciale non solo nella drammatica emergenza Covid-19”.
“A tutti i precari – conclude – dico di unirsi per pretendere il rispetto di quel diritto al lavoro che troppo spesso viene messo da parte soprattutto dalle cosiddette grandi sigle sindacali”.