È un’edizione speciale quella del “Premio Pinguino d’oro 2020”, alla quale parteciperà, in collegamento da Palazzo Chigi, il Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora.
Giovedì 10 dicembre alle ore 18, si svolgerà la cerimonia di premiazione, in diretta sulla piattaforma digitale Zoom, durante la quale il presidente della Pinguino Nuoto, Daniela Sorge e il direttore sportivo, Nazzareno Di Matteo consegneranno, per il momento solo virtualmente, la targa “Pinguino Platinum” al Ministro Spadafora, per il suo contributo al mondo dello sport.
“Senza alcun dubbio siamo orgogliosi e onorati di conferire il riconoscimento speciale al Ministro per aver messo in atto una reale rivoluzione a favore dello sport di base, con un coraggio e una determinazione che fino ad oggi non si erano mai visti – dichiarano i vertici della Pinguino Nuoto – I provvedimenti adottati alla guida del suo Dicastero hanno consentito di portare alla luce un mondo sommerso, come quello dei collaboratori sportivi, donando dignità e considerazione a tutto il settore”.
A ricevere il tradizionale “Pinguino d’Oro”, saranno due sportivi di livello mondiale: il numero uno della pallanuoto, eletto miglior pallanuotista del mondo dal periodico Swimming World Magazine e vincitore del LEN Award 2019, Francesco Di Fulvio e l’oro olimpico a Sidney 2000 e campione mondiale a Fukuoka 2001, Massimiliano Rosolino che saranno in collegamento per la premiazione.
Per i saluti istituzionali interverranno l’assessore allo sport della Regione Abruzzo, Guido Quintino Liris, il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, il presidente Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro e il Presidente CIWAS, Andrea Panbianchi.
Tra i presenti, gli onorevoli Gianluca Vacca e Simone Valente e il presidente della FIN Abruzzo, Cristiano Carpente. Il pubblico sarà composto dai protagonisti dello sport di base, come i gestori di società e associazioni sportive e i lavoratori del settore che racconteranno la loro esperienza in questi mesi difficili, in cui, per la prima volta, non si sono sentiti abbandonati.