Le Borse europee si avviano verso un avvio in rialzo, in scia con i listini asiatici, dopo il tonfo della vigilia con l’invasione della Russia in Ucraina. L’attenzione degli investitori si sta concentrando sull’impatto delle sanzioni alla Russia.
Ieri giovedì nero per l’umanità e per l’equilibrio geopolitico.
Come si legge sull’Ansa nazionale, i fari sono puntati anche sulle materie prime con il prezzo del gas e del petrolio. In positivo i future dei principali listini del Vecchio continente mentre sono in calo quelli Usa.
La crisi Ucraina continua a spingere le quotazioni del petrolio che mostrano una nuova tendenza al rialzo seppure meno forte delle fiammate della vigilia.
Il greggio Wti di riferimento guadagna l’ 1,92% e torna a salire verso i 95 dollari al barile a 94,54 dollari. Anche il Brent risale e passa di mano a 101,15 dollari al barile (+2,09%).
Il prezzo del frumento è balzato ai massimi dal 2008 alla Borsa di Chicago sull’onda della crisi in Ucraina. Secondo i dati riportati dall’agenzia Bloomberg, il prezzo dei futures è aumentato fino a 9,60 dollari per bushel (staio) per poi ridiscendere lievemente.