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“Quota Mille” a Civitella Alfedena: uno sguardo al mondo del lupo

"Quota Mille" con Peppe Millanta si sposta a Civitella Alfedena. Le telecamere Rai sono partite alla volta di questo borgo montano.

Civitella Alfedena, 1223 metri sopra il livello del mare; il borgo sorge nel bacino dell’Alto Sangro tra i Monti Marsicani all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, si tratta del più piccolo paese del Parco e ne ospita il Centro Visite grazie alla sua incredibile biodiversità.

Le telecamere Rai con Sem Cipriani son partite alla volta di questo borgo, per conoscerne la storia e le sue peculiarità, insieme allo scrittore Peppe Millanta per la rubrica a cura di Paolo Pacitti, “Quota Mille” che intanto ha raddoppiato l’appuntamento ed andrà in onda ogni lunedì del mese.

Il borgo nacque in seguito allo spopolamento della vicina Rocca Intramonti che fu abbandonata dai suoi abitanti intorno al 1400. Il primo insediamento però è molto più antico, probabilmente si trattava di una cittadella avanzata e fortificata dell’antica Alfedena, la capitale dei Sabini, i quali abitavano queste zone”. – spiega Millanta.

E così prosegue: “Il comune di Civitella ospita il meraviglioso anfiteatro della Camosciara, riserva di una grandissima varietà di flora e fauna un tempo presenti sulle nostre montagne; proprio queste balze hanno permesso la sopravvivenza del camoscio d’Abruzzo che oggi è tornato a popolare i nostri monti”.

Fin dai tempi antichi, il lupo, invece, è stato capace di colpire l’immaginario dell’uomo: molte delle storie che lo riguardano gli hanno attribuito il ruolo del cattivo, per questo è stato perseguitato nei secoli arrivando a scomparire in gran parte del territorio.

A fine anni ’60 nell’Appennino Centrale erano rimasti ormai pochi esemplari. Nel 1973, per contrastare questo fenomeno, il Parco Nazionale ed il Wwf istituirono questa area faunistica con l’ “Operazione San Francesco”: ci si trovava in un periodo in cui il lupo era ancora cacciabile ed era necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questo animale.

La possibilità di entrare in rapporto con lupi in semicattività rivoluzionò totalmente l’approccio tra l’uomo e questo animale contribuendo così alla sua salvezza; aumentarono infatti le aree protette nella penisola e grazie alla sua forte capacità di ripresa è stato possibile compiere il miracolo: il lupo si è infatti moltiplicato.

Ed è proprio grazie a questo successo che nel 1976 il Parco fondò il Museo dedicato al lupo, il primo in Italia dove è possibile scoprire tutti i segreti relativi a questo meraviglioso animale.

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