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Randagi, crescono adozioni nella provincia dell’Aquila

Asl 1: "Meno cani nei ricoveri del territorio. Ottimo bilancio"

Lo scorso anno l’86% dei cani vaganti e catturati in provincia di L’Aquila ha trovato una famiglia. E’ uno dei dati più significativi della strategia contro il randagismo messa in atto nel 2022 dal servizio veterinario della Asl, sanità animale, in tutto il territorio provinciale.

Più in generale sono molteplici i risultati positivi raggiunti grazie all’impegno dei veterinari Asl e dei volontari, che hanno dato e continuano a dare un grande contributo, e all’utilizzo della capillare rete territoriale dei canili gestiti dai Comuni.

Una sinergia che si salda col prezioso sostegno delle amministrazioni comunali e che si sta rivelando vincente, anche se il fenomeno del randagismo non è affatto debellato.

Le azioni attuate hanno prodotto, nel 2022, una sensibile diminuzione di cani ospitati dalle strutture di ricovero: 1174 contro i 1531 del 2019, con una differenza di 357 in meno. Un obiettivo centrato in virtù della collaborazione dei gestori dei canili e del progetto ‘Cerco casa sono un randagio 2”, finanziato dal Ministero dell’Interno.

Sempre nello scorso anno sono stati identificati con microchip e registrati in anagrafe canina 6.962 cani mentre quelli vaganti e gestiti dal servizio veterinario, area animale, sono stati 1567, cioè 65 in più rispetto al 2021.

Ottimi anche i riscontri sui cuccioli abbandonati e ospitati dopo periodi variabili di permanenza nei box. Nello scorso anno per 96 cani, ospitati nei rifugi da oltre 2 anni e fino a un massimo di 12, è stata portata a termine la relativa adozione.

Peraltro, nell’ambito della strategia anti randagismo, la Asl nel 2019 ha sottoscritto con i Comuni protocolli operativi denominati ‘Comune a quattro zampe’.

Le amministrazioni che hanno aderito sono state: L’Aquila, Avezzano, Pratola Peligna, Trasacco, Massa d’Albe, Magliano dei Marsi, Raiano, Pescasseroli, Gioia dei Marsi, Pescina, San Benedetto dei Marsi, Ofena, Capestrano, Navelli, Barisciano, Pizzoli, Civita d’Antino, Civitella Roveto, Capistrello, Castel di Ieri e tutti i Comuni della Valle Subequana.

“La progressiva riduzione di cani nei rifugi”, dichiara Mario Mazzetti, direttore facente funzione del servizio veterinario area sanità animale, “consente di passare da una fase di emergenza a una gestione di qualità con la quale gli animali possono avere migliori condizioni di vita e maggiori possibilità di essere affidati. Tutte le azioni intraprese hanno favorito una visione nuova e strategica nell’approccio al randagismo per la cui prosecuzione occorrono ora investimenti mirati”.

Il servizio veterinario e la Direzione Asl hanno sollecitato la Regione a organizzare una giornata dedicata al randagismo per un’accurata valutazione del fenomeno da cui possano scaturire eventuali suggerimenti di modifica della normativa.

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