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Realtà virtuale e aumentata come terapia: premiata l’Univaq

La r𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐯𝐢𝐫𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨, 𝐩𝐫𝐞𝐦𝐢𝐚𝐭𝐨 il 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 dell'Università degli Studi dell'Aquila. Il progetto tiene conto sia dei 3 livelli di gravità dell’autismo, che di un range di età che va dai 6 anni fino all’età adulta.

Il progetto di ricerca e sviluppo “Applicazioni innovative di realtà virtuale e aumentata per persone con una condizione dello spettro autistico (ASC)” presentato dall’Università dell’Aquila insieme ad un pool di imprese è stato finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e da Agenzia per l’Italia Digitale-Smarter Italy.

Il finanziamento si colloca nel quadro dei programmi europei PON, e vedrà la realizzazione prototipale in un territorio costituito dall’area vasta Sud Salento, per essere poi reso esportabile sull’intero territorio nazionale.

Il team di ricerca di UnivAQ è costituito dai professori 𝐌𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐚 (DISCAB, coordinatrice scientifica del programma), 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢 (DISCAB, direttore del Centro di Riferimento Regionale per l’Autismo e referente epidemiologico-clinico) e 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨 (DISIM, referente per gli sviluppi informatici) con i rispettivi collaboratori.

Il progetto proposto da UnivAQ e dalle imprese consortili mira a fornire strumenti e strategie in grado di rendere più efficace e efficiente il processo di presa in carico, gestione, organizzazione ed erogazione degli interventi abilitativi/riabilitativi al fine di migliorare la qualità di vita della persona ASC e di tutto il contesto sociale che la circonda. Inoltre, mira ad una strutturazione sperimentale che favorisca l’inserimento della persona all’interno di una rete in grado di condividere informazioni fondamentali tra gli stakeholder che, a diversi livelli, fanno parte del suo contesto socio-istituzionale.

Tra i principali punti di forza che hanno determinato il successo della proposta, una progettazione delle tecnologie basata su una prospettiva bio-psico-sociale e sul modello Matching Person and Technology, che tiene conto delle caratteristiche della tecnologia, dell’ambiente e dell’utente.

Il progetto tiene conto sia dei 3 livelli di gravità dell’autismo, che di un range di età che va dai 6 anni fino all’età adulta; inoltre, i servizi e le funzioni della proposta progettuale tengono conto anche di tutte le figure che utilizzeranno direttamente il sistema ipotizzando anche per questi utenti, potenziali situazioni, caratteristiche, comportamenti, necessità e difficoltà.

L’approvazione di questo progetto conferma il ruolo primario di UnivAQ nel quadro nazionale della ricerca sull’autismo, in considerazione del recente riconoscimento al Laboratorio autismo del DISCAB, come centro coordinatore (PI prof.ssa Mazza) e in stretta collaborazione con le strutture ciniche del CRR Abruzzese, di un cospicuo finanziamento in ambito PRIN (Progetti di Rilevante
Interesse Nazionale).

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