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Regionali, Del Beato: “Istituire ruolo Disability manager”

Candidata FDI: "Figura fondamentale a garanzia dei diritti delle persone diversamente abili, percorso partito nel capoluogo da replicane negli altri comuni"

“Rendere le città abruzzesi accoglienti e accessibili a tutti è un obiettivo cruciale da raggiungere in ogni settore, dalla mobilità ai servizi, migliorando l’ambiente urbano a tutela di bambini ed adulti diversamente abili. Per questo, seguendo l’ottimo modello avviato dall’Amministrazione comunale dell’Aquila, proporrò in Regione l’istituzione del ruolo del ‘Disability manager’“.

Così Tiziana Del Beato, consigliere comunale all’Aquila, ricercatrice e candidata di Fratelli d’Italia alle regionali in programma a marzo in Abruzzo.

“Si tratta di una figura proposta come soluzione per garantire l’attuazione delle normative vigenti – spiega Del Beato -, in particolare per affrontare le lacune dei comuni abruzzesi. Il disability manager ha il compito di costruire soluzioni che sostengano l’autonomia della persona con disabilità nelle diverse sfere della vita quotidiana e dispone degli strumenti per realizzare una visione unitaria e coordinata per migliorare la qualità delle politiche territoriali. Il suo obiettivo è quello di favorire l’accessibilità urbanistica, il coordinamento sociosanitario, l’inclusione scolastica, quella lavorativa e il turismo, mediante il superamento dei confini dei servizi e la valorizzazione delle professionalità esistenti sul territorio”.

“All’Aquila – aggiunge Del Beato – il percorso intrapreso sino ad oggi ha coinvolto tutti gli attori interessati a vario titolo al tema dell’accessibilità e ha portato alla mappatura degli interventi esistenti e alla individuazione di quelli futuri, utili a rimuovere gli ostacoli per garantire l’uguaglianza sostanziale e la partecipazione effettiva delle persone con disabilità, nonché́ alla promozione di una cultura specifica dell’accessibilità̀ declinata su alcuni temi principali: l’ambiente e gli spazi pubblici, i trasporti, l’informazione, la comunicazione e le tecnologie, i servizi, il lavoro”.

“Partendo da questo modello di successo, lo scopo è replicare questa esperienza negli altri comuni abruzzesi, con particolare attenzione alle disabilità invisibili, come quelle sensoriali e della comunicazione, attualmente non tutelate da normative specifiche. Un percorso che richiede sforzi a lungo termine e che non sarà facile, ma è essenziale perché riguarda tutti noi”, conclude.

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