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Restauro centrale idroelettrica San Sebastiano dei Marsi

Simbolo di innovazione e memoria storica

Ieri mattina, alle ore 11.30, nella sala consiliare del Comune di Bisegna (AQ), si è tenuta la conferenza stampa dedicata alla presentazione della conclusione dei lavori di restauro della storica centrale idroelettrica di San Sebastiano dei Marsi. L’incontro ha visto la partecipazione del Sindaco di Bisegna, dott. Donato Buccini; del dott. Mario Quaglieri, Assessore regione Abruzzo al Bilancio, Ragioneria, Patrimonio, Personale e Sport; della dott.ssa Alessandra Lucantonio, Dipartimento Sviluppo Economico – Servizio Beni e Attività Culturali Regione Abruzzo; e del dott. Antonio Di Santo, Presidente della Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e Sindaco di Opi.

Moderatore dell’incontro è stato Giorgio Berardini, figlio di Tito Berardini, che ha aperto i lavori con la proiezione di una video-intervista dedicata alla storia della centrale idroelettrica e al suo fondatore. Un racconto che intreccia impresa e innovazione: Tito Berardini senior, dopo un periodo a New York presso il fratello Michele che, emigrato negli Stati Uniti fondò la Banca Berardini, divenuta successivamente banca di Stato, scelse di tornare a San Sebastiano dei Marsi. Proprio osservando la diffusione dell’illuminazione elettrica negli Stati Uniti, ebbe l’intuizione di sfruttare l’abbondanza d’acqua del territorio per portare la luce nei paesi dell’Alto Sangro.

Nel 1913 la centrale idroelettrica illuminò per la prima volta San Sebastiano dei Marsi e i borghi vicini di Bisegna e Santa Maria, anticipando lo sviluppo energetico dell’Appennino.

Il restauro della centrale, conclusosi nell’agosto 2025, restituisce oggi al territorio un patrimonio di archeologia industriale e memoria collettiva, trasformandolo in uno spazio di interesse culturale e didattico nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.


Tito Berardini ha dichiarato: «Non potevo mancare a questo incontro perché sono il discendente diretto della famiglia Berardini che ha dato e dà ancora lustro a questo borgo e sono orgoglioso di questa “prodezza” che la Comunità Europea ha definito un’idea geniale». L’inaugurazione ufficiale della centrale restaurata si terrà nel giugno 2026.

Il Sindaco dott. Donato Buccini ha sottolineato: «Sono orgoglioso e felice di poter far conoscere un’opera di così grande importanza per la nostra comunità e non lo dico per dovere istituzionale, ma perché credo che da particolari distintivi come questa centrale possano nascere iniziative che ridiano linfa ai nostri bellissimi centri, trovando una collocazione e un utilizzo all’interno dei programmi che porteremo avanti con l’amministrazione».

L’Assessore regionale dott. Mario Quaglieri ha dichiarato: «Questa zona il 13 gennaio 1915 ha subito una ferita storica impressionante, azzerando la memoria di questo territorio, ma questa valle è stata risparmiata. Tutto il resto è stato raso al suolo e ci sono borghi che non sono più borghi. Oggi ci troviamo con una regione che investe fortemente nella riqualificazione dei propri centri, sia nelle infrastrutture sia nella promozione dei territori; tant’è che abbiamo registrato una crescita del 43% nel turismo nell’ultimo anno. Questa impresa di riqualificazione della centrale deve essere vista come l’inizio di un percorso di valorizzazione della valle, che permetta non solo il godimento da parte dei cittadini, ma anche l’afflusso di scolaresche e turisti».

Il dott. Antonio Di Santo ha aggiunto: «Stiamo parlando di un pezzo di storia del territorio, ma anche di storia e memoria di tutto il Parco. I parchi nel mondo sono opportunità di crescita socio-economica e c’è una rinascita dei territori sempre più dinamica. Io credo che noi, come comunità e come Parco, abbiamo l’obbligo di valorizzare questa eterogeneità, il territorio, la memoria. Possiamo intercettare quel turismo esperenziale che è già di nicchia ma cresce a doppia cifra, e attraverso questa meravigliosa opera di restauro stiamo donando un patrimonio sul quale fondare la crescita economica di questo territorio».

La dott.ssa Alessandra Lucantonio ha dichiarato: «Il restauro della centrale è stato possibile grazie all’avviso pubblico del 2022, nell’ambito del PNRR – Missione 1: Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU. È previsto inoltre che il bene sia fruibile al pubblico per almeno cinque anni dal suo restauro. Desidero sottolineare che l’architettura rurale della Regione Abruzzo ha beneficiato di oltre 8 milioni di euro di finanziamenti per il recupero, un grande successo, e il restauro della centrale di San Sebastiano è stato incluso nella presentazione della linea di finanziamento nazionale del Ministero della Cultura».

Infine, un video messaggio del dott. Alessandro Sammarone, Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha evidenziato: «Il Parco promuove e sostiene le mission dei privati e delle amministrazioni comunali. Il recupero dell’opera di San Sebastiano dei Marsi è un’operazione intelligente perché parliamo di archeologia industriale; diventerà il centro di una serie di iniziative culturali, frutto della lungimiranza di chi l’ha ideata. Servirà a raccontare la storia del territorio e l’utilizzo di forme di produzione di energia alternativa nel rispetto dell’ambiente».

Con la riapertura della centrale idroelettrica, San Sebastiano dei Marsi celebra non solo una pagina di storia familiare, ma un esempio concreto di come tradizione, innovazione e sostegno pubblico possano restituire vita e valore al patrimonio dei territori .

Comunicato stampa

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