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Riaprono le discoteche, “Una liberazione”

Il portavoce nazionale dell'associazione locali da ballo: dopo due anni "riaprono il 30-40% dei locali del territorio, e lo stato d'animo non è dei migliori"

Si torna in pista. Dopo quasi due anni di chiusura, a causa della pandemia, riaprono le discoteche. E i giovani, finalmente, tornano nei locali notturni a divertirsi e ascoltare musica. “Al momento riaprono il 30-40% dei locali del territorio, e lo stato d’animo non è dei migliori. Tra la gente c’è voglia di tornare a divertirsi, ma il prezzo della vita sale e quello del divertimento sarà un capitolo di spesa sacrificabile”, ha detto Gianni Indino, presidente del sindacato italiano locali da ballo dell’Emilia-Romagna, nonchè portavoce nazionale dell’associazione. In merito poi agli aumenti dei costi energetici, “non va certo meglio alle nostre aziende che stanno ricevendo fatture inimmaginabili: è un’utopia pensare che un locale con capienza al 50% possano reggere a lungo”.

Problemi e polemiche a parte, da venerdi’ 11 febbraio oltre all’abolizione dell’obbligo di indossare le maschereine all’aperto, torna la musica nelle discoteche. A Milano ragazzi in coda pronti a mostrare il green pass rafforzato all’ingresso delle discoteche per tornare dopo due anni a ballare al chiuso senza mascherina. “Una vera liberazione perchè ballare senza mascherina significa poter interagire davvero con le persone” spiega Rebecca, 20 anni, sorseggiando un drink al The Club, uno dei templi del divertimento in zona Corso Como.

Il titolare del locale, Paolo Peroli, fa notare la situazione “surreale” per cui in un locale piccolo come il suo basta spostarsi di un metro per passare dalla pista, dove si può stare senza mascherina, ai tavoli dove invece è obbligatorio indossarla. Altro punto critico evidenziato dai gestori è quello per cui i congiunti possono danzare vicini, gli altri devono stare a distanza di due metri.

“Difficile capire da fuori chi siano i congiunti e chi no, ci vuole intuito” afferma Peroli. “La voglia di ballare vince su tutto – dice invece Antonio, 24 anni, mentre prova a riprendere il passo in una discoteca di Catania – vince sul green pass, sulla mascherina da indossare se vai a bere qualcosa al bar. è un vero segnale di un ritorno verso la normalità. La musica, gli amici, il ritmo. Siamo liberi, e speriamo per sempre. Ora voglio solo ballare e cominciare, finalmente, e dimenticare questo incredibile incubo lungo due anni.

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