Nella giornata di ieri la Riello Spa, del gruppo di società Carrier Global Corporation, ha comunicato alle Organizzazioni sindacali e alle sue rappresentanze la volontà di chiudere il sito di Villanova di Cepagatti e l’avvio immediato della procedura di licenziamento collettivo di 71 lavoratrici e lavoratori nonché il trasferimento di 19 addetti alla ricerca e sviluppo nella sede di Lecco e Legnago.
È quanto si legge in una nota delle Segreterie provinciali e la RSU FIOM – UILM.
La notizia, piovuta come un fulmine a ciel sereno, nell’anno dell’ecobonus caldaie, ha lasciato tutti sbigottiti per la mancanza totale dei segnali tipici di un’azienda in crisi. I sindacati avevano lanciato un allarme nel mese di agosto, poco prima della chiusura per ferie, periodo nel quale la Riello aveva lasciato a casa dall’oggi al domani 49 lavoratori in somministrazione. Fino al mese di luglio la produzione è stata corposa e in costante aumento, il settore di ricerca e sviluppo ha incessantemente contribuito all’introduzione di nuove tecnologie e gli operai hanno lavorato fino a coprire tre turni. In tale contesto la scelta scellerata di chiudere è incomprensibile.
Il piano industriale della multinazionale mostra chiaramente come la produzione del Plant Abruzzese non cesserà ma verrà solo frammentata e divisa. La costruzione degli scambiatori passerà a Legnago, la carpenteria pesante a Volpago e ovviamente, come in un noto clichè l’ attività di assemblaggio delle caldaie sarà trasferita in un sito in Polonia.
A nulla è servito che lo stabilimento abruzzese sia stato capace di produrre, modificare e sviluppare prodotti innovativi, la Riello ha deciso di implementare i suoi stabilimenti del nord e di esportare lavoro all’estero, impoverendo un territorio già martoriato. La multinazionale ha specificato nel testo della procedura il suo “carattere strutturale e definitivo”.
Altrettanto forte è stata la risposta delle Organizzazioni sindacali che hanno chiesto il ritiro immediato della procedura e hanno indetto dalla giornata di oggi lo sciopero. Da lunedì 6 settembre ci sarà il presidio permanente davanti lo stabilimento.