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Rischio Mafia L’Aquila, chiesto Consiglio straordinario

Pezzopane e Giannangeli: "È compito primario del Comune prevenire diffusione di fenomeni di criminalità organizzata"

“Chiediamo un dibattito in Consiglio comunale, chiediamo alla città di schierarsi contro la mafia e le infiltrazioni mafiose”. Così in una nota Stefania Pezzopane insieme all’avvocato Simona Giannangeli, a nome di tutti i firmatari dell’ordine del giorno “Manifesto per L’Aquila libera da mafia e infiltrazioni criminali”, presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta nella sede comunale di Villa Gioia, all’Aquila.

“Le ultime vicende e fatti di cronaca sono allarmanti: non solo la detenzione di un capo mafia come Messina Denaro nel carcere aquilano, per la quale struttura chiediamo un immediato potenziamento dell’organico, ma anche il provvedimento cautelare giunto in questi giorni ad un detenuto del carcere aquilano per fatti di ‘Ndrangheta nella nuova inchiesta di Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Ma anche altre vicende apparentemente minori che non vanno assolutamente sottovalutate: continue risse nella movida, la rapina in pieno centro desertificato e ridotto a consumificio, rapina fatta sicuramente da criminali esperti”, si legge ancora nella nota.

“Per noi – proseguono – è compito primario del Comune dell’Aquila prevenire la diffusione nel proprio territorio di fenomeni di criminalità organizzata. Infatti dal contenuto delle ultime relazioni della Dna emerge chiaramente che l’Abruzzo è regione permeabile agli interessi della criminalità organizzata e quindi non immune da rischi. Gravissime sono le operazioni che hanno coinvolto esponenti di spicco della criminalità organizzata in ogni provincia (arresti, sequestri, ecc.), inoltre fatti di cronaca hanno spesso visto la confisca di ingenti quantitativi di droga presumibilmente provenienti da fuori Regione”.

Siamo la prima provincia in Italia sulle dipendenze da giochi d’azzardo. Il numero delle interdittive antimafia emesse dalle prefetture abruzzesi nei confronti di aziende controllate o condizionate dalle organizzazioni criminali è aumentato del 71% (14 interdittive nel 2018/2019, 24 nel 2020/2021) collocando la nostra regione al nono posto tra le regioni italiane e mercoledì 25 maggio scorso la Gdf di Napoli sequestrava tra Campania e Abruzzo beni per 6,5 milioni di euro ad un imprenditore legato a Casalesi, tra cui una casa a Pescocostanzo, (bene che va ad aggiungersi ad immobili già sequestrati in comuni limitrofi, nella città dell’Aquila, a Castel di Sangro, ed altre). Anche sulle problematiche legate ai rifiuti in Abruzzo ci sono fatti riconducibili ad attività di interesse di mafia, Camorra e ‘Ndrangheta in particolare”.

“Siamo il più grande cantiere d’Europa e la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma e la gestione del Pnrr, con l’enorme quantità di somme di denaro da utilizzare, costituiscono un naturale interesse dei gruppi criminali, come segnalato più volte dalla Commissione Antimafia anche negli incontri svoltisi a L’Aquila dal 2009 in poi; episodi di infiltrazioni della criminalità organizzata nei processi di ricostruzione sono già emersi grazie all’attenta vigilanza di forze dell’ordine, Prefettura, Procura antimafia e Magistratura e ad una sano sistema di imprese. C’è inoltre un allarme casa di reclusione di L’Aquila, carcere regime 41 bis, unico con presenza di donne, che i detenuti 41 bis presenti sono 145 di cui 12 donne (da sottolineare l’avvenuta chiusura per ristrutturazione, seppur temporanea di una sezione capace di ospitare ulteriori 25 detenuti ex 41 bis e che porterebbe il numero di tali reclusi, come accaduto fino a poco tempo fa, a 170) consta di 100 poliziotti penitenziari (Gruppo operativo mobile, Gom, specializzato solo per la gestione dei detenuti 51 bis), mentre ne sono previsti molti di più alla luce del fatto che dovrebbero assicurare tutti i servizi connessi alla gestione (vigilanza, censura, colloqui, sopravvitto, matricola, ecc.). I detenuti comuni sono 15 maschi, i poliziotti penitenziari (quadro permanente, cioè che svolgono attività di vigilanza ed osservazione a tutti i servizi non connessi al 41 bis) sono 160, in aderenza alla previsione organica”.

“Chiediamo che il Consiglio comunale sia attivo sul versante culturale in un progetto 365 giorni l’anno, finalizzato alla diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, questo è di importanza fondamentale nel contrasto alle attività criminali. Scendiamo in campo, la presente iniziativa vuole essere l’inizio di un percorso di consapevolezza nelle more dell’adozione di ulteriori, vere e proprie azioni di contrasto da parte delle Istituzioni tutte, Regione in primis e che pertanto le azioni che indichiamo non sono esaustive ma esemplificative e possono sempre essere migliorate ed integrate”.

“Vogliamo che il Consiglio comunale dell’Aquila si impegni e impegni sindaco e giunta ad alcuni specifici obiettivi programmatici tra cui: intraprendere azioni concrete di contrasto alle mafie attraverso le misure di trasparenza, di controllo e di prevenzione riguardanti gli appalti, le forniture, le consulenze con il ricorso alla rotazione; con particolare riferimento al fenomeno della cosiddetta ‘mafia dei pascoli‘, indire sempre le aste per l’assegnazione dei terreni, evitando così il ricorso alla trattativa privata; verificare l’opportunità , nell’impiego della Polizia Municipale, anche di attività di monitoraggio del territorio e delle attività economiche, in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine, previa specifica attività di formazione; implementare ulteriormente percorsi di cooperazione istituzionale con le associazioni imprenditoriali e di volontariato, con il sindacato, con il sistema scolastico; celebrare con iniziative pubbliche ed in particolare coinvolgendo studentesse e studenti di ogni ordine e grado, la ‘Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’; coinvolgere, attraverso il confronto con tutti gli attori sociali e le associazioni impegnate nella lotta alle mafie, Regione Abruzzo, Provincia e Prefettura affinché, di concerto, si decida che: venga istituita, oltre che in Regione, in quanti più comuni possibili la delega alla legalità; venga promossa una conferenza annuale sui risultati dell’impegno al contrasto al fenomeno delle infiltrazioni mafiose; vengano calendarizzate apposite riunioni aperte ai cittadini dei comitati provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per affrontare la questione del rischio delle infiltrazioni della criminalità organizzata nei territori di tutte le province abruzzesi; venga redatto il primo protocollo unico regionale da sottoscrivere con i Ministeri dell’Interno e della Giustizia, le Province, i Comuni abruzzesi e le associazioni interessate quali Libera e similari, che preveda tutte le azioni possibili di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nella Regione Abruzzo; intitolare una piazza ed una scuola della nostra città a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino“.

“Ci auguriamo – concludono – che ci sia una discussione seria e puntuale. La mafia ed i poteri criminali oggi uccidono meno, le stragi di Falcone e Borsellino sembrano lontane, ma la nuova mafia entra nelle istituzioni, nei sistemi economici, gode di protezioni ignobili e se Messina Denaro arriva al carcere dell’Aquila dopo 30 anni di latitanza grazie ad omertà e complicità, c’è da essere vigili ed attenti”.

 

Lorena Lucarelli

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