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“Romeo e Giulietta” in musica al Teatro dei Marsi

In scena, i versi originali di Shakespeare incontrano la musica di Prokofiev per l'ultimo incontro della stagione

Shakespeare e Prokofiev, due grandi del teatro e della musica in grado di lasciare un segno nel tempo, due brillanti personalità insieme per raccontare una delle storie d’amore più famose e popolari al mondo. Le parole si fanno suono e dal suono nascono le parole. Musica e Teatro si alternano in un dialogo perfetto. I versi di Shakespeare, nella loro forma originale, danno il ritmo alle scene della musica di Prokofiev in grado di portare all’apice emotivo quanto la poesia esprime. L’orchestra, costituita da ben 70 elementi, è protagonista e al tempo stesso scena, così come i personaggi si muovono attraverso le sezioni e nei timbri della partitura. Uno spettacolo coinvolgente. Sul palcoscenico la grande orchestra modellata dal light design e arricchita dalla presenza di 2 celebri attori. Prokofiev scrisse il balletto Romeo e Giulietta tra il 1935 e il 1936, rappresentato nel 1938 a Brno in Cecoslovacchia; la prima realizzazione coreografica in URSS ebbe luogo l’11 gennaio del 1940 a Leningrado con la compagnia di danza di Kirov in cui Galina Ulanova figurava nel ruolo di Giulietta. Più tardi lo stesso autore ridusse la musica del balletto in due suites orchestrali e in una serie di pezzi per pianoforte che diedero larga risonanza a questa partitura, che viene universalmente considerata tra le più personali e geniali del creatore dell’Angelo di fuoco. La musica di Romeo e Giulietta ha una carica teatrale di immediata presa emotiva e incline ad un gusto tra il sentimentale, l’ironico e il melodrammatico.

Franco Mannella, attore, celebre doppiatore, regista, insegnante. E’ direttore artistico dell’Accademia Arotron, a Pianella, nel suo Abruzzo. Artista poliedrico, diplomatosi attore nel 1988 a Roma presso la scuola di teatro La Scaletta, sperimenta la sua vocazione con vari registi, tra cui Giuseppe Patroni Griffi, Franco Però, Massimo Cinque, Claudio Insegno, Corbucci e Marsili, Sergio Sivori. Il suo lavoro è caratterizzato dalla ricerca costante di autenticità e originalità, con una spiccata attenzione all’essenzialità. Dai suoi spettacoli emerge una messa in scena energetica, dovuta all’intenso dinamismo corporeo e una innovativa sintesi contemporanea, che colpisce il pubblico in modo trasversale. Attraverso l’azione, Franco Mannella arriva ad una interpretazione quasi primitiva del testo, che dona il sapore naturale e naturalmente poetico ed emotivo della parola. Con il film Celestino V, il papa del Gran Rifiuto è alla sua prima esperienza come regista cinematografico.

Chiara Colizzi è una doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana. È figlia dell’attore e doppiatore Pino Colizzi e della doppiatrice Manuela Andrei, da tempo separati. Ha un figlio, nato nel 1998. È conosciuta per aver doppiato Nicole Kidman, dal film The Others in poi, Emily Watson ne Le onde del destino di Lars von Trier, Kate Winslet nel ruolo di Rose DeWitt Bukater in Titanic di James Cameron, Uma Thurman nel ruolo di Beatrix Kiddo nei due Kill Bill di Quentin Tarantino, Jada Pinkett Smith nel ruolo di Niobe in Matrix Reloaded e Matrix Revolutions dei fratelli Wachowski e Sarah Chalke nel ruolo di Elliot Reid nella serie televisiva Scrubs – Medici ai primi ferri. Ha doppiato inoltre Sarah Wayne Callies nelle serie televisive Prison Break e The Walking Dead, Kelly Reilly in True Detective, Carla Gugino in Wayward Pines e Karen Allen ne I predatori dell’arca perduta nella riedizione su DVD. Nel 2019 in Dililì a Parigi ha interpretato (anche cantando) Emma Calvé nel pluripremiato film d’animazione di Michel Ocelot.

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