Secondo le stime dell’Ufficio Studi della Confcommercio nazionale, ogni famiglia, per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo, spendera’ in media poco meno di 230,00 euro, per un valore complessivo che si aggira intorno ai 3,5 miliardi di euro. Questi i dati del valore dei saldi estivi per l’abbigliamento e le calzature – 2018 (Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio): Valore dei saldi estivi (miliardi di euro) 3,5; Numero famiglie italiane (milioni) 25,9; Numero famiglie che acquista in saldo (milioni) 15,6; Acquisto medio a famiglia per saldi estivi (euro) 227,00; Numero medio dei componenti di una famiglia 2,3; Acquisto medio per persona (euro) 98,00.
Il Presidente Provinciale di Federazione Moda Italia Confcommercio, Enzo D’Ottaviantonio: «Ci aspettiamo una buona partenza dei saldi anche approfittando della Notte dei Saldi e dell’evento del 14 luglio, la Notte dell’Adriatico, che porteranno gente a Pescara. Ci auguriamo un aumento dei nostri fatturati dopo una primavera capricciosa al di sotto delle attese. Confidiamo anche che i consumatori sappiano scegliere la qualità e il servizio dei commercianti tradizionali, fronteggiando l’invasione delle catene low cost sempre piu’ presenti anche nel centro di Pescara e non solo nei Centri Commerciali. Favorire il commercio locale significa dare forza al tessuto imprenditoriale locale e dare un futuro ai nostri figli, visto che le risorse rimangono in città anzichè uscire dal circuito locale. Mi preme sottolineare che i piccoli negozi rendono distinguibile una città dall’altra e la caratterizzano, sono autentici baluardi contro il degrado e l’insicurezza dei centri cittadini. Laddove il piccolo commercio di vicinato è morto le città sono divenute più buie, più brutte ed insicure».
Questi i consigli per il corretto acquisto degli articoli in saldo e la Confcommercio nazionale ricorda alcuni principi di base: 1 Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso cio’ risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto; 2 Prova dei capi: non c’e’ obbligo ed è rimesso alla discrezionalità del negoziante; 3 Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante; 4 Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso; 5 Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Fonte: Asipress
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