Il 4 ottobre si celebra San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia dal 1939 insieme a Santa Caterina da Siena, figura degna di nota non solo a livello nazionale ma anche per ciò che concerne la realtà abruzzese, avendo il Santo più collegamenti di quanto si possa pensare con questa terra.
La prima biografia del Poverello di Assisi è stata redatta proprio da un francescano abruzzese, Tommaso da Celano, a cui si deve una trilogia della vita di Francesco, Vita prima, Vita seconda e Trattato dei miracoli, scritta in un arco di tempo che va dal 1228 al 1247, di cui fu testimone oculare e pertanto deve ritenersi il primo e più attendibile biografo del Santo.
Il Santo Patrono ha lasciato tracce indelebili nelle menti e nel territorio, a testimoniarlo i tanti monasteri a lui dedicati dislocati in Abruzzo, in particolare nei Comuni del Parco Sirente Velino di cui San Francesco è il protettore.
Ad erigerlo a “custode” dell’area protetta abruzzese una leggenda che racconta che egli ebbe in dono dai Conti di Celano, che lo avevano ospitato nei castelli di Celano e di Gagliano Aterno, una chiesetta con annesso un terreno a Castelvecchio Subequo, dove fece edificare l’attuale convento. Fra Tommaso da Celano racconta a tal proposito all’interno del Trattato di due miracoli, uno avvenuto a Celano e l’altro, “il miracolo dell’acqua” a Gagliano Aterno, nel quale San Francesco, apparso in sogno a Maria da Gagliano, soddisfò la necessità di colmare l’arida sete della donna facendo sorgere una fonte dalla semplice estrazione dal suolo di una felce.
Dopo la morte del Santo i frati donarono ai benefattori Conti di Celano un’urna con il sangue di San Francesco custodita nel convento di Castelvecchio, chiesa che rimane una delle testimonianze del francescanesimo in Abruzzo, di aspetto medievale con una facciata di stile barocco meta oggi di pellegrinaggi per la presenza di importanti reliquiari.
Ricordiamo inoltre che l’Abruzzo è una delle tappe del lungo cammino di San Francesco, in cui si ripercorrono i luoghi più significativi della vita di San Francesco e Tommaso da Celano.