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Sanità, Biondi: “Risposte dal centrosinistra”

"Chi ha amministrato prima di noi risponda ad una serie di domande che non gli rivolge il sindaco dell’Aquila o il centrodestra ma i cittadini"

“Mentre continua la strumentalizzazione da parte del centrosinistra e di alcuni sindacati politicizzati sulla sanità, è bene che chi ha amministrato prima di noi risponda ad una serie di domande che non gli rivolge il sindaco dell’Aquila o il centrodestra ma i cittadini, perché se il settore ha delle criticità che nessuno vuole negare è bene chiarire a quali scelte siano da imputare”.
È quanto afferma il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
“È vero o no”, chiede il primo cittadino, “che il governo di Luciano D’Alfonso e Silvio Paolucci ha bloccato al 20% il turnover del personale alla Asl dell’Aquila? È vero o no che nell’atto di riordino della rete ospedaliera, D’Alfonso sdoppiò la centrale operativa del 118, nonostante i finanziamenti della solidarietà dedicati esclusivamente al capoluogo? È vero o no che la giunta regionale di centrosinistra ha bloccato l’edilizia sanitaria pubblica immobilizzando centinaia di milioni di euro, orientando le proprie scelte verso un project financing? È vero che Paolucci ha garantito la disponibilità della Regione a coprire con il proprio bilancio le rate di canone per un importo di circa 18 milioni di euro a partire dal 2021, quindi scaricando sulla legislatura successiva i costi di questa spericolata operazione? È vero o no che la delibera che istituisce il Dea di II livello per Chieti-Pescara viene approvata dalla giunta D’Alfonso, mentre quella che commissiona lo studio per un’ipotesi di Dea di II livello per L’Aquila, viene approvata in calcio d’angolo, per porre rimedio alla precedente, solo pochi giorni prima che fossi eletto sindaco, il 6 giugno 2017 con Lolli vicepresidente della Regione?”.
“Dopo che il centrosinistra si renderà protagonista di una, in questo caso davvero, operazione-verità, allora avrà diritto di tribuna nel parlare di tutela della salute”, fa osservare Biondi, “perché queste decisioni sono state assunte dalla giunta regionale D’Alfonso nel silenzio del suo vicepresidente, Giovanni Lolli, del sindaco che mi ha preceduto, dell’allora consigliere di maggioranza Pietrucci, della parlamentare Pezzopane, della Cgil e del sindacato dei medici”.
“Dov’erano – perché non ho sentito alcuna obiezione – quando si perpetrava l’attacco più importante che sia mai avvenuto in Abruzzo sulla sanità pubblica?”, prosegue il sindaco.

“Dalle risposte a ciascuna delle domande che ho posto, è evidente come la carenza di personale a cui sino ad oggi abbiamo assistito, gli annosi ritardi nell’avvio dei lavori della centrale unica del 118 che oggi abbiamo finalmente sbloccato o lo stop ai programmi di sviluppo di edilizia sanitaria, siano imputabili ad una e una sola parte politica”, conclude Biondi, ricordando come “oggi, grazie alla credibilità del presidente Marsilio e del centrodestra abbiamo voltato pagina approvando il nuovo piano della rete ospedaliera e facendo ripartire gli investimenti nelle infrastrutture e nelle strumentazioni”.

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