«La protesta pubblica, che ha visto manifestare per i propri diritti infermieri e operatori sanitari ha rimesso al centro del dibattito politico una questione da me già trattata a partire dal mese di aprile con il progetto di legge 115», così il consigliere regionale Sandro Mariani.
«Ho sempre sostenuto e sottolineato il ruolo fondamentale, al di là del semplice svolgimento delle proprie mansioni, che l’intero comparto sanitario ha avuto nell’affrontare questa epocale emergenza e, già durante il periodo di massima diffusione della pandemia, ho ritenuto necessario che la Giunta regionale assumesse un impegno concreto nei confronti del mondo sanitario.
La mia proposta destinava al personale sanitario abruzzese i circa 6 milioni derivanti dalla sospensione dei mutui, in modo da integrare il salario ordinario e dare ristoro dell’enorme sacrificio affrontato. Purtroppo la Giunta ha optato per la strada più difficoltosa della rimodulazione dei fondi fse per tentare di assolvere a questo impegno, creando incertezza e umiliando il lavoro, fatto con totale abnegazione, di centinaia di lavoratori e professionisti.
Mentre altre regioni hanno già dato risposte certe sin dalla prima settimana di Aprile, l’Abruzzo è ancora al palo e costretta ancora una volta ad indossare una maglia nera che non merita.
In questa emergenza ho lavorato per far sì che tante norme fossero migliorate e corrette ma tanto resta ancora da fare e molte delle mie proposte rimangono sul tappeto inascoltate, penso ad esempio a quella di optare per voucher di rimborso rispetto alla proroga dei titoli di viaggio dei pendolari sospesi in ottemperanza al dl cura Italia.
L’Abruzzo necessita di una ripartenza, di un governo regionale capace di prestare attenzione, ascolto e soluzioni alle tante difficoltà ed esigenze di quei cittadini che, col massimo impegno, hanno lavorato e lavorano per voltare pagina. Chi produce solo rinvii e incertezze è semplicemente inadeguato».
Queste le parole del consigliere regionale Sandro Mariani.