“La sanità marsicana è nel caos, eppure il centrodestra che governa la Regione Abruzzo continua a svincolarsi dalle critiche per concentrare i propri sforzi su varie passerelle preelettorali: a otto mesi dall’attacco hacker che ha destabilizzato la Asl1 è inaccettabile dover leggere di file chilometriche ai Cup, di disservizi per il ritiro di referti, di prenotazioni che finiscono a distanza di un anno e di computer che non hanno più i dati storici degli utenti. Il direttore generale della Asl, Ferdinando Romano, il presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio, l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, dovrebbero immediatamente scusarsi con tutti i cittadini della provincia dell’Aquila, prima illusi con promesse di interventi tempestivi e risolutori e poi, invece, abbandonati ai loro destini tra i molteplici disagi di cui ogni giorno leggiamo”, ad affermarlo è Giorgio Fedele, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
“Una gestione indiscutibilmente fallimentare della sanità regionale, facente acqua da tutte le parti e continuamente oggetto di propaganda per gli interessi della maggioranza di centrodestra. Sulla questione hackeraggio hanno fatto calare il silenzio assoluto relegando la questione in secondo piano, evidentemente interessati a dimenticarla in fretta. Ma la loro incapacità sta costando cara agli abruzzesi, soprattutto a coloro i quali si rivolgono alla Asl1. Mi chiedo con quale coraggio possano trovare giustificazioni per più di 250 persone in fila per una prenotazione o le ore di attesa al telefono per ottenere una visita. Marsilio, Verì e Romano sono in prima fila davanti alle telecamere e ai fotografi quando devono inaugurare qualcosa ma sono i primi a scappare di fronte alle critiche che vengono loro mosse, il più delle volte senza neanche rispondere nel merito. Ma adesso basta: chiariscano immediatamente quali sono le difficoltà della Asl e quali sono i problemi che continuano ad esserci. Io, personalmente, analogamente a quanto fatto in passato, porterò la questione in Consiglio regionale. Sarebbe peraltro necessario che vengano a spiegare come mai questi problemi si sono incancreniti soprattutto nella Marsica”, conclude.