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“Sanità paralizzata”, la denuncia di Romano

Il consigliere comunale dell'Aquila: "La salute è un diritto che non cessa con le ferie"

“La Corte dei Conti con una sua relazione di fine luglio inviata alla Regione Abruzzo ci impone di tenere alta l’attenzione sulla Sanità anche nel periodo ferragostano, con buona pace degli amministratori di centrodestra, locali e regionali, che vorrebbero concentrarsi solo su eventi estivi e sagre più propizi alla campagna elettorale. La salute è un diritto che non cessa con le ferie”.

È quanto si legge in una nota di Paolo Romano, capogruppo L’Aquila Nuova in Consiglio comunale.

“Nella relazione della Corte dei Conti si legge di una accertata inesistenza di spesa per l’edilizia sanitaria regionale, non come scelta gestionale bensì a causa del mancato reperimento di figure dirigenziali regionali che possano lavorare ai progetti. Anche qualora si volesse solo modernizzare e adeguare il patrimonio edilizio esistente, continua la Corte dei Conti, non si potrebbero usare le risorse finanziarie a disposizione per l’indisponibilità di risorse umane in capo alla Regione. Nella relazione non si nascondono né la sorpresa per questo stato di cose né l’auspicio che la Regione ponga immediato rimedio a quella che si definisce come una grave carenza che ha effetti penalizzanti e paralizzanti per la Sanità pubblica. La Corte dei Conti si spinge addirittura a suggerire di avvalersi di personale già in servizio”, aggiunge il consigliere comunale dell’Aquila.

“In sintesi, gli ospedali regionali potrebbero essere resi più funzionali ma la Regione non lo rende possibile con un inspiegabile immobilismo. Proprio ieri a causa di un normale temporale estivo si sono rovinosamente allagati per la seconda volta in due anni i locali dell’immobile di via Saragat dove la direzione della Asl1 ha la sede, ma non si procede a una manutenzione risolutiva pur avendo ingenti somme a disposizione dal 2018”, spiega.

“I problemi poi non si chiudono con l’edilizia sanitaria ma continuano con quelli sul personale – prosegue Romano – Dopo l’attacco hacker alla ASL Avezzano Sulmona L’Aquila, definito come uno dei più gravi della storia italiana perché ha creato una paralisi dei servizi sanitari dell’intera provincia oltre alla diffusione di dati sensibili dei pazienti e alla pessima gestione di informazione al cittadino, tutti si auguravano aumentasse la consapevolezza almeno in cybersecurity. Invece una volta spenti i riflettori sulla vicenda si scopre che sono ancora ferme le graduazioni che dovevano essere nominate nella ASL1 tra le quali anche quella relativa ai Sistemi Informativi. Ad oggi, dopo mesi dall’attacco hacker, è tuttora vacante la figura del responsabile di progettazione, implementazione e mantenimento di tutti i processi e le pratiche connesse alla trasmissione, ricezione ed elaborazione dei dati e delle informazioni. Questo significa che anche tutto quello che riguarda la questione backup dei dati e il ripristino della digitalizzazione del ritiro referti non può essere ripristinato né migliorato”.

“Neanche l’incredibile ondata di sdegno da parte dei cittadini abruzzesi su come è gestito oggi il diritto alla salute pubblica, ha scalfito l’immobilismo di questa compagine politica che governa la Regione e il capoluogo”, conclude il consigliere.

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