A seguito dell’attivazione della seconda fase dello stato di agitazione del personale dirigente e del comparto della ASL 1, si è tenuta una riunione in Prefettura, alla presenza del Capo di Gabinetto del Prefetto, dott.ssa Franca Ferraro, della direzione aziendale nelle persone del Dott. Rinaldo Tordera e del dott. Luigi Franciotti e per la Regione Abruzzo, del dott. Antonio Forese, delegato dell’Assessore Regionale alla Sanità, Silvio Paolucci.
Alla riunione hanno preso parte, oltre alla FP CGIL, rappresentata da Francesco Marelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, Carmine Ranieri per la Segreteria CGIL Abruzzo, i componenti della RSU FP CGIL e le OO.SS. FSI e Nursind, le quali hanno deciso di aderire allo stato di agitazione indetto dalla FP CGIL.
La discussione si è concentrata sulla nota carenza di personale di tutti i profili professionali che, come più volte riferito dalla scrivente, derivano dal conclamato taglio dei costi del personale pari, ad oggi, a circa 5,3 milioni di Euro (vedi DGR di Giunta Regionale n° 741 del 15.11.2016) ed alle evidenti ripercussioni che tale taglio comporta sia in termini di erogazione dei Servizi sanitari Pubblici sia sulle condizioni di lavoro a cui sono costretti a far fronte ogni giorno i lavoratori della ASL.
Tale riduzione del costo del personale comporta, nell’immediato, una riduzione in organico di ulteriori 100 posti di lavoro che si aggiungono alla già insufficiente dotazione organica. Attualmente risultano in servizio, secondo quanto riferito dalla ASL, circa 3800 unità lavorative di cui circa 400 precari, a fronte delle 4053 stabilite nella dotazione organica del 2014. A queste si devono aggiungere, sempre secondo quanto dichiarato dalla stessa ASL, nel rispetto della Legge 161/2014 relativa ai riposi obbligatori, ulteriori 277 unità lavorative.
L’effettiva esigenza è necessariamente superiore alle stime sopra riferite anche in considerazione dell’estensione territoriale della ASL1 che occupa, con i suoi 4050 kmq circa il 48% dell’intero territorio regionale che aumenta le criticità logistiche/organizzative ed i costi correlati.
La discussione si è anche incentrata su una serie di rivendicazioni di natura retributiva e contrattuale come ad esempio i mancati pagamenti delle prestazioni di lavoro straordinario, sul mancato pagamento della produttività collettiva relativa agli anni pregressi, sulle progressioni economiche orizzontali e sull’adeguamento del valore dei buoni pasto.
Per quanto sopra esposto la FP CGIL ha fatto richiesta di attivare immediatamente, da parte della Regione Abruzzo, le procedure necessarie per il rilevamento del fabbisogno del personale per attingere ai fondi stanziati dalla Legge di stabilità n. 208/2015 per l’assunzione e la stabilizzazione del personale. La scrivente ha ribadito la necessità immediata di ripristinare il turnover al 50% (a fronte dell’attuale blocco all’80%) così come attuato da tutte le altre ASL regionali; di rimodulare il conto economico programmatico Regionale con il quale si definiscono anche i tetti di spesa per il costo del personale e di programmare una seria politica di integrazione Ospedale/Territorio al fine di garantire la continuità socio assistenziale finalizzata alla riduzione dei ricoveri ospedalieri.
Inoltre, è stato evidenziato che ad oggi, viste le condizioni di lavoro a cui si è costretti, non si esclude (anzi è pressoché certo) che il personale venga utilizzato in mansioni diverse ed improprie rispetto al profilo di appartenenza.
La riunione si è conclusa con l’impegno da parte della ASL a riattivare, a stretto giro, i tavoli di contrattazione finalizzati alla erogazione delle somme dovute al personale.
La Regione, nel sottolineare che gli strumenti di programmazione attualmente vigenti sono stati adottati, nel rispetto del Piano di rientro relativo al disavanzo sanitario, con riferimento alle richieste avanzate, ha chiesto alla ASL di procedere ad un’analisi puntuale ed approfondita dell’attuale allocazione del personale in servizio, con l’impegno a promuovere l’attivazione di un tavolo di confronto, entro i prossimi 15 giorni, avente ad oggetto la spesa di personale per il prossimo triennio (2018/2020) che tenga conto in maniera più evidente delle peculiarità territoriali e gestionali della ASL n. 1 di Avezzano Sulmona L’Aquila.
L’incontro si chiude con un mancato accordo e l’organizzazione sindacale FP CGIL, non ritenendosi soddisfatta e giudicando insufficienti gli impegni presi, ha dichiarato di non revocare lo stato di agitazione del personale.
La FP CGIL continuerà, anche attraverso la partecipazione attiva agli incontri che verranno calendarizzati, a vigilare e sollecitare le soluzioni utili alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al ripristino di adeguate condizioni di lavoro ed al mantenimento/potenziamento dei servizi pubblici essenziali.
Fonte: nota ufficiale della FP CGIL