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Santa Croce: “Il Tar esclude danni”

La società aveva fatto richiesta di danni per 900mila euro

“È stata pubblicata in questi giorni dal Tar dell’Aquila la sentenza numero 81-2023 che torna a dichiarare del tutto infondata la pretesa risarcitoria della Santa Croce Srl verso la Regione Abruzzo“.

Ad annunciarlo in una nota è Angelo Di Paolo, ex sindaco di Canistro (L’Aquila), già consigliere e assessore regionale.

“La richiesta di 900mila euro era dovuta – prosegue -, secondo la società, per aver subito lo stop dell’imbottigliamento del marchio Fiuggino dopo la decadenza dalla concessione stabilita nel 2017 dall’allora dirigente regionale, Iris Flacco, provvedimento poi annullato dal Tar dell’Aquila. La vicenda si è verificata quando il sottoscritto era sindaco di Canistro, e da subito, mentre la regione rimaneva inerte, il comune ha proposto appello al Consiglio di Stato contro l’annullamento decretato dal Tar”.

“Oggi si chiarisce in via definitiva un altro tassello dell’intricata questione, ossia che l’operato della dirigente Flacco, all’epoca a capo del Servizio Attività Estrattive, non ha cagionato alcun danno alla società”.

“La recente pronuncia del Tar abruzzese, resasi necessaria poiché il Consiglio di Stato rimetteva l’esame della vertenza al Tar dell’Aquila dopo le rimostranze della Santa Croce per questioni procedurali, conferma in pieno il precedente verdetto: la società non ha subito alcun danno poiché nulla ha dimostrato delle perdite di profitto lamentate! Quest’ultima, infatti, non solo non ha provveduto, pur a ciò invitata dallo stesso Tar, a depositare documentazione relativa al volume delle vendite dell’acqua minerale a marchio ‘Santa Croce – Fiuggino’ nel trimestre antecedente all’ordinanza cautelare del 22 novembre 2017 (che sospendeva la decadenza dalla concessione), ma è stata la stessa società a presentare nel corso del giudizio una dichiarazione sostitutiva del 27 luglio 2018, a firma dell’amministratore unico della Santa Croce, con cui si attesta la ripresa dell’estrazione dell’acqua minerale Fiuggino soltanto dal 21 febbraio 2018″.

“Nella qualità di sindaco ho sempre sostenuto la pretestuosità della richiesta risarcitoria e per questo il Comune ha anche appellato la sentenza del dicembre 2018 che ha annullato la decadenza della Santa Croce. La verità che ora emerge in modo incontrovertibile è che la società non ha mai imbottigliato dalla fonte Fiuggino a partire dal 2008 e fino al 21 febbraio 2018″.

“Da quei fatti – prosegue Di Paolo – sono passati ben 5 anni e molte cose sono cambiate, ma il nuovo dirigente regionale del servizio preposto insieme al presidente Marsilio e all’assessore del settore Campitelli, fanno finta di niente. Forse non sanno costoro che l’Agenzia delle Entrate e due sentenze hanno accertato ripetute violazioni fiscali da parte della Santa Croce? Forse non sanno che la legge regionale sulle acque minerali, all’art. 50 comma 1 m-ter), prevede la decadenza dalla concessione già attribuita ‘in caso di violazioni gravi e definitivamente accertate rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse’?”.

“Pare necessario ricordare ancora una volta a Marsilio, Campitelli e al dirigente regionale Ciamponi che le risultanze di irregolarità fiscale della società, sono state definitivamente accertate anche dal Tar dell’Aquila, che ha persino rimproverato la regione per non aver disposto l’esclusione della Santa Croce dalla gara per la concessione Sant’Antonio Sponga. Con la sentenza del 18 giugno 2021, infatti, il Tar dell’Aquila ha definito di ‘meridiana evidenza’ l’irregolarità fiscale della Santa Croce ed il Consiglio di Stato è stato altrettanto chiaro sul punto, stabilendo che quanto alle verifiche di regolarità fiscale l’attestazione di irregolarità rilasciata all’ANAC dall’Agenzia delle Entrate in data 27 marzo 2020 è pienamente efficace”.

“Da tempo abbiamo chiesto a gran voce di ripristinare la legalità, ma a nessuno interessa la legalità in questo momento. La manifestazione di interesse per lo sfruttamento delle fonti di Canistro, Sponga e Fiuggino, porterà forse ad una nuova gara, ma tutti sanno che i tempi saranno molto lunghi. Ben altra soluzione si prospettava se la Regione avesse agito nel rispetto delle sentenze della Giustizia amministrativa”.

“L’omessa esclusione dalla gara per la concessione della Sponga della Santa Croce, per irregolarità fiscale, con contestuale attribuzione della concessione alla San Benedetto, unico operatore in gara in possesso dei requisiti di legge, insieme all’omessa revoca della concessione Fiuggino, anche dopo la sua scadenza avvenuta nel settembre 2022, rappresentano condotte ancor più incomprensibili alla luce della procedura concorsuale pendente presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Roma, che ha fatto emergere la posizione pesantemente debitoria della Santa Croce. Giustizia sarà fatta, presto o tardi, e noi saremo qui a ricordare di chi sono le responsabilità politiche e amministrative di un disastro annunciato!”, conclude.

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