“Sulla questione del dimensionamento credo ci sia stato un grande equivoco, nessuna scuola (intesa come struttura, insegnanti, banchi) chiuderà”.
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante la visita all’Aquila alla presenza di un buon numero di dirigenti scolastici nella palestra della scuola primaria Mariele Ventre.
“Si tratta di una riforma obbligata, anche in linea con quanto definito dal precedente governo in accordo con la Commissione Europea – ha ribadito il ministro -. Noi in Italia abbiamo qualcosa come 866 reggenze, nell’arco di 9 anni avremo un dimensionamento che interesserà circa 700 autonomie in tutta Italia. Ma questo ci consegnerà di dare dignità a quelle reggenze, trasformandole in unità giuridiche dotate alla dirigenza a tutti gli effetti”.
“I dirigenti – ha aggiunto – non dovranno più stilare più bilanci relativi alle reggenze e cadranno i vincoli minimi di studenti per istituire un’autonoma scolastica. In particolare, per le scuole di montagna ci potrà essere un’autonomia scolastica con solo 100 studenti. Spetterà alle singole Regioni la decisione di come compensare. Quindi non c’è chiusura di plessi ma eliminazione progressiva delle reggenze”.
“Grazie ai risparmi che otterremo in nove anni in un percorso che avrà inizio nel 2024-25 – ha concluso – avremo 88 milioni di euro di risparmio da reinvestire, specie nel personale. Per la prima volta non rinunceremo a risorse della scuola in favore del merito”.