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Sextortion: i consigli della Polizia postale per difendersi

Le vittime sono adulti e minori fragili, adescati attraverso i profili social. Il fenomeno può sfociare nella richiesta di denaro.

La Polizia Postale contro il cyberbullismo

Conoscere e difendersi dall’estorsione sessuale – o cd. sextortion – grave reato perpetrato in danno di adulti e minori. Un fenomeno pericoloso che fa leva sulla fragilità delle vittime.

L’approccio nasce attraverso lo scambio di comunicazioni sui profili social dove dei criminali, spacciandosi per ragazze o ragazzi gentili, manifestano apprezzamenti per le foto pubblicate. Prosegue con l’invito a condividere per gioco immagini intime, e sfocia infine nella richiesta di denaro, accompagnata dalla minaccia di diffondere il materiale tra tutti i contatti, amici e i parenti, in caso di mancato pagamento.

Spesso le vittime, per timore che le riproduzioni possano essere viste da altri, tendono a non confidarsi con nessuno e a cedere all’intimidazione.

Seguiamo i consigli della Polizia postale per contrastare questo grave fenomeno:

– Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere soldi e le richieste si faranno man mano più insistenti;

– Non vergognarsi per aver condiviso immagini intime. Siamo di fronte a criminali organizzati che conoscono le curiosità e le fragilità delle vittime di questo tipo di reato;

– Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma conservare gli screenshot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;

Denunciare subito o fare una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto: da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi.

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