Care donne, deponete le armi. Se pensavate di aver trovato il modo di vincere il confronto con la domenica del pallone, non avete ancora fatto i conti con il ‘gruppo del fantacalcio’. Non c’è scampo, se il vostro uomo è il classico oratore da bar sport, non ve lo manderà a dire: il fantacalcio non si tocca, in fin dei conti è il gioco più bello del mondo, dopo il calcio. Chiedere per conferma ai ragazzi di Grancia, ideatori di quella che, ad oggi, è una vera e propria istituzione del gioco fantasy più praticato in Italia. Alla sua undicesima edizione, il ‘Fantagrancia’ è molto più della semplice sfida settimanale. Tante idee nel grande contenitore ludico creato durante l’estate del 2006 ed evoluto nel corso degli anni, fino a divenire il secondo fantacalcio amatoriale più seguito d’Italia.
«Siamo i più seguiti del Centro-Sud – ha spiegato il presidente Francesco Babusci – il successo ottenuto ci riempie di soddisfazione. All’inizio, di quelli presenti oggi, eravamo in quattro: oltre a me c’erano Pierpaolo Pagliaroli, Andrea Di Brizio e Valerio Di Biagio. Al termine dei mondiali di Germania del 2006, abbiamo deciso di cominciare questo percorso, sempre più uniti dalla grande passione per il calcio. La prima edizione vedeva la partecipazione di sei concorrenti, a inizio stagione 2008/09 eravamo in dieci. Da allora il numero dei partecipanti è rimasto invariato, nonostante la tantissime richieste ricevute. Lo zoccolo duro è rimasto lo stesso e siamo fieri della crescita costante registrata nel corso di questi anni».
Un sito internet costantemente aggiornato che conta oggi settantamila visualizzazioni, una pagina Facebook con cinquemila mi piace e una sede sociale rinominata ‘Plaza Benitez’, con tanto di targa affissa in loco.
«Avevamo bisogno di un luogo in cui celebrare il rito dell’asta, momento clou della stagione fantacalcistica. Io e Pierpaolo Pagliaroli decidemmo di intitolare la sede a Rafa Benitez, all’epoca alla guida tecnica del Liverpool. Nutrivamo grande stima per la classe dell’allenatore spagnolo. Ci siamo spesso interfacciati con alcune TV nazionali come Sportitalia, ricevendo i complimenti di giornalisti affermati come Criscitiello e Pedullà», ha aggiunto il presidente.
Oltre alla passione per il gioco più antico al mondo, dietro all’entusiasmo dei membri del Fantagrancia, c’è anche il valore sacro dell’amicizia che lega questi ragazzi. Ogni occasione è buona per divertirsi e allora, anche la sconfitta nella sfida della domenica, può riservare un sorriso. Attenti però a non perdere di vista l’obiettivo agonistico, il fantasma del ‘cucchiaio di legno’ aleggia nell’aria pronto a colpire l’ultimo posizionato.
«Il cucchiaio di legno – ha detto Francesco – è riservato all’ultimo in classifica, è un premio goliardico istituito sin dal primo anno. La cosa che ci tengo a sottolineare è che, a differenza degli altri gruppi amatoriali, non abbiamo vincite in palio per i secondi e i terzi piazzati sul podio. L’unico premio è riservato al vincitore, che però, come d’abitudine, viene messo a disposizione del gruppo nella classica cena di fine campionato. Coi soldi restanti, raccolti nel corso della stagione, acquistiamo il materiale più disparato, dalle tute alle infradito, e questa è la parte che più ci piace, perché conferisce al fantacalcio grande senso di appartenenza».
Nulla è lasciato al caso e, per un gruppo ‘social’ a tutti gli effetti, non può mancare la giusta dose di contenuto sociale per dimostrare il legame tra il mondo parallelo del gioco e quello reale della quotidianità. In occasione della stagione 2009/10, a pochi mesi dal tragico evento del sisma di L’Aquila, il Fantagrancia ha dato alle squadre partecipanti alla competizione i nomi dei comuni vittime del terremoto, iniziativa bissata lo scorso anno con i nomi delle isole greche, in segno di vicinanza alla crisi dell’antica terra ellenica.
«Lo scorso agosto – ha concluso Francesco Babusci – quando ci siamo ritrovati nell’asta di inizio anno, eravamo appena stati sconvolti dalla notizia di Amatrice. Ci è sembrato inadeguato, a pochi giorni dal sisma, riproporre la stessa iniziativa degli anni precedenti, ma ci riserviamo di dimostrare quanto prima la nostra vicinanza alle popolazioni colpite da questo evento distruttivo. Per quanto riguarda l’immediato futuro abbiamo il grande obiettivo di creare una sede che non sia all’aperto, in cui riporre i nostri cimeli, gli articoli di giornale e tutto ciò che ci riguarda. Guardando più lontano mi preme che questo gruppo fantastico prosegua nella sua crescita, e mantenga sempre gli stessi ideali che ci hanno portato fin qui. Nonostante gli impegni e le preoccupazioni quotidiane, riusciamo sempre a ritagliarci uno spazio per ogni momento topico del gioco, segno dell’importanza che ha per noi il Fantagrancia, e come dice il nostro motto: tutto il resto è noia».