Dopo due mesi di stop riprende l’attività giurisdizionale. Ripartono le udienze sia civili che penali che, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, erano state sospese fino alla data dell’11 maggio.
Ora potranno svolgersi tutti i tipi di udienze con una serie di accortezze, modifiche e limitazioni per garantire la sicurezza e il distanziamento sociale con i quali ormai, l’Italia e il Mondo tutto, sta facendo i conti da tempo.
Il Virus ha agito così anche sulla Giustizia.
Come ci spiega il presidente dell’AIGA Avezzano, l’avvocato Fernando Alfonsi, il giorno prima della ripresa delle udienze, l’11 maggio, sono stati inviati dei protocolli con tutte le misure da adottare.
Per quanto riguarda l’accesso al Tribunale vige l’obbligo di guanti e mascherine e all’ingresso la sottoposizione al controllo della temperatura.
Anche l’organizzazione delle cancellerie è stata fatta affinchè vengano garantiti due terzi della mole di lavoro, sempre nel rispetto delle distanze sociali, con accesso previa prenotazione. Quindi gli avvocati che hanno bisogno di andare in Cancelleria devono chiamare o mandare una mail per richiedere l’appuntamento.
Queste misure valgono anche per il Giudice di Pace e gli Ufficiali Giudiziari.
Per quanto riguarda le udienze occorre fare una distinzione tra quelle penali e quelle civili. Per le udienze collegiali, fra tutte quelle già fissate, saranno celebrate sei udienze, indicate dal Collegio, in base a dei criteri specifici, come la data, avendo priorità quelle più risalenti o ancora quelle che devono essere svolte di persona per esigenze particolari, come l’escussione testimoniale di un soggetto facente parte della Polizia Giudiziaria.
Per il Tribunale invece di sei saranno undici le udienze che verranno celebrate, sempre tenendo conto degli stessi criteri.
Per quanto riguarda il civile la situazione è differente. Prevale la forma telematica delle udienze. Dunque, tutte quelle udienze che non hanno bisogno di un intervento personale, come una discussione orale, vengono fatte in maniera cartolare, viene data la possibilità ai difensori di scrivere delle memorie e quindi, il giudice, valutate le memorie, va a decidere.
«Viene un po’ snaturata la figura dell’avvocato, ma è anche giusto che, in questo periodo emergenziale e con l’esigenza che stiamo avendo adesso, sia bilanciata con tutte le altre esigenze processuali e giudiziarie» ci tiene a sottolineare Fernando Alfonsi.
Una interessante novità riguarda la Corte di Cassazione che ha messo a disposizione un’Applicazione, denominata Ufirst, la quale permette di prenotarsi direttamente per mezzo dell’App. Basta scegliere giorno e orario che sono liberi e si ottiene il ticket di prenotazione.
«La speranza è che si torni presto alla normalità – conclude Alfonsi – perché, nonostante questa organizzazione sia obbligata e non si sarebbe potuto fare altrimenti, è pesante lavorare con queste modalità. Ciò che prima dell’Emergenza si poteva fare in mezz’ora, ora è fattibile in tempistiche notevolmente dilatate. Le necessità mi rendo conto che sono tantissime ma lavorare così è estenuante. Anche giustificare tutti i ritardi con i clienti non è facile. Spero che tutto passi nel più breve tempo possibile».