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Sorgente Canistro: Consiglio di Stato ri-boccia la richiesta della Santa Croce

La Regione non aveva assecondato la richiesta della società ex concessionaria di gestione temporanea della sorgente Sant'Antonio-Sponga, fino ad esito della gara. Si esprime anche il Consiglio di Stato.

La famosa sorgente di Canistro dovrà ancora attendere l’esito della gara per essere utilizzata. Fino a quel momento, nessuno potrà imbottigliarla. Il Consiglio di Stato dice di no alla pretesa avanzata dalla società Santa Croce nei riguardi della Regione Abruzzo, confermando quanto già stabilito dal Tar dell’Aquila lo scorso luglio. In quella sede, di fatti, era stata rigettata l’istanza per la gestione provvisoria della concessione mineraria della fonte Sant’Antonio-Sponga.

A dare nota della notizia, il sindaco del Comune di Canistro, Angelo Di Paolo, e l’Assessore competente Ugo Buffone. Il Comune, anche per questa circostanza, si è avvalso del preliminare esame tecnico degli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia, che hanno relazionato in merito all’ordinanza firmata dalla V sezione del Consiglio di Stato resa nel contenzioso tra la Santa Croce, difesa dagli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno, e la Regione Abruzzo.

Il Sindaco ha seguito tutte le fasi della vicenda giudiziale che, pur non coinvolgendo direttamente il Comune, incide, suo malgrado, sulle prospettive della concessione, in un momento molto delicato della procedura di affidamento, in cui, due competitori, la San Benedetto spa e la stessa Santa Croce S.r.l., sono in attesa dell’esito della gara. “Giuridicamente – spiegano i legali – il Consiglio di Stato, che ha anche condannato la società appellante alla refusione delle spese legali, ha ravvisato (in perfetta sintonia con il Tar dell’Aquila) che “la gestione temporanea della concessione mineraria nelle more della procedura di gara costituirebbe una deroga agli obblighi di evidenza pubblica”. I Supremi Giudici amministrativi, dal canto loto, hanno aggiunto anche un’importante annotazione, evidenziando che “i pretesi tempi non determinabili di svolgimento della gara non possono essere addebitati alla Regione, in ragione del comportamento ostruzionistico della medesima società”.

Il sindaco Di Paolo, infine, commenta così le parole del Consiglio di Stato: “ora basta! il Comune attende da tre anni un nuovo concessionario, ma oggi scopriamo che, tra i molteplici motivi, non è stato possibile individuarlo anche a causa dei comportamenti della società Santa Croce, giudicati ‘ostruzionistici’ dallo stesso Consiglio di Stato, nonché, aggiungo, a causa delle attuali incertezze della Regione nel gestire i tempi della nuova gara. A pagarne le amare conseguenze è stata, ed è, l’economia di un intero comprensorio. La Regione, dopo questa autorevole pronuncia, proceda, senza ulteriori ritardi, e si giunga finalmente ad aggiudicare la gara voltando pagina una volta per tutte. Lavoratori e famiglie, senza più tutele sociali per sopravvivere, aspettano una risposta chiara che consenta loro di riappropriarsi della dignità e della speranza”.

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