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Stalking tramite whatsapp alla presunta amante del marito, sequestrato smartphone

La squadra mobile della Polizia di Pescara ha dato esecuzione all’ordine del Gip del Tribunale di Pescara per il sequestro dello smartphone ad una donna E.S, 53 anni che lo utilizzava con whatsapp per continuare a perseguitare una ex amica che riteneva essere l’amante del marito. Nel mese di giugno la polizia aveva denunciato E.S. per stalking in quanto dava inizio ad una condotta persecutoria nei confronti della presunta amante, consistente in minacce, ingiurie e molestie attraverso telefonate, invio continuo di messaggi sms e chat, pubblicazioni sul proprio profilo Facebook di messaggi denigratori e diffamatori. L’indagata aveva perfino distribuito, nei pressi dell’abitazione e dello studio professionale della vittima, dei volantini diffamatori con su scritte le asserite accuse sul tradimento consumato. E.S. si era persino recata presso il luogo di lavoro dell’ex amica, aggredendola fisicamente e causandole lesioni personali, dopo averla afferrata per i capelli e colpita con calci e schiaffi. Tali persecuzioni avevano ingenerato nella vittima un grave stato di ansia e paura ed un fondato timore per la propria incolumità, tali da costringerla a tornare a vivere con i propri genitori.

Allo scopo di impedire il reiterarsi della condotta criminosa, nei confronti della donna era stata anche emessa dal Gip una misura cautelare consistente nel divieto di avvicinarsi a tutti i luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa (abitazione, lavoro, luoghi in cui si reca per esigenze ricreative), nonché nel divieto di comunicare con quest’ultima in alcun modo, anche mediante l’impiego di mezzi tecnici. L’indagata era stata altresì informata del decreto di sequestro preventivo del suo profilo Facebook, che veniva oscurato. Malgrado la misura cautelare, le persecuzioni non sono terminate. E.S. ha continuato ad attentare alla serenità della ex amica e a quella del marito di quest’ultima, inviando messaggi ingiuriosi e minatori, stavolta utilizzando whatsapp. Per evitare l’ulteriore prosecuzione del reato, l’Autorità Giudiziaria ha dovuto ordinare il sequestro preventivo, stavolta, di tutti i dispositivi telematici (computer, telefono cellulare e smartphone) nella disponibilità di E.S.

Foto di: www.responsabilecivile.it

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