“Ridotta a fare la ruota di scorta del Pd e a tentare di guadagnarsi credibilità come ‘fiera oppositrice’ del presidente Marsilio, da qualche giorno l’on. Daniela Torto del M5S scatena intemerate polemiche. L’abbiamo sentita invocare (sprezzante del ridicolo e del senso della misura) la richiesta dello stato di calamità per una frana di qualche metro, mentre il Governo è impegnato in Romagna ad affrontare uno scenario apocalittico”.
Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis.
“Ora insiste – prosegue -con la Strada della Pace. Voglio ricordare che l’on. Torto venne personalmente ricevuta a Pescara dal presidente Marsilio, al quale sollecitò il tema della Strada della Pace, argomento che Marsilio conosceva bene perché da tempo agli onori delle cronache. Per meglio dire, da decenni nessuno voleva intervenire: la strada è proprietà del Consorzio di Bonifica, che la lascia percorrere da tutti i cittadini come se fosse aperta al traffico veicolare, e né il Comune di Chieti del sindaco Ferrara (che l’on. Torto sostiene in maggioranza con i suoi consiglieri), né la Provincia di Chieti del suo presidente Menna, hanno mai manifestato l’intenzione di farsene carico. Marsilio lo ha fatto, pur non avendo alcun obbligo”.
“Ha trovato i fondi, ha fatto finanziare l’intervento dal MIT, che a marzo ha fatto il decreto, e successivamente si è preoccupato di far rivedere l’importo in virtù dell’aumento dei prezzi. La strada sarà poi destinata agli Enti Locali, che la riceveranno ‘gratis’, sperando che la sappiano mantenere. Dopo anni di chiacchiere, Marsilio è l’unico ad aver affrontato e risolto il problema. Un minimo di onestà intellettuale da parte dell’on. Torto prevedrebbe un pubblico ringraziamento, Ma l’onestà intellettuale non è il suo forte. Le consiglio di seguire l’esempio della consigliera Sara Marcozzi, invece di insultarla quotidianamente per il suo presunto ‘tradimento’: Marcozzi, una volta finita la storia del Movimento ‘né di destra né di sinistra’, ha scelto liberamente di seguire la sua cultura politica e il suo orientamento, invece di farsi portare a spasso da Conte per fare il cagnolino da guardia del Pd, dei suoi sindaci e dei suoi presidenti”, conclude.