«L’episodio accaduto nel carcere di Sulmona richiama l’attenzione sulle condizioni della detenzione in Abruzzo». È quanto dichiara a Infomedianews.it, l’avvocato Salvatore Braghini, presidente di Antigone Abruzzo, l’ associazione ‘per i diritti e le garanzie nel sistema penale. «Se l’inchiesta della Magistratura confermerà che il 24enne pugliese si è tolto la vita o ancora peggio nel caso venga fuori un’altra verità, dovrà aprirsi una seria riflessione nella politica e nella società abruzzese, perché la casa di reclusione di Sulmona, con la costruzione di un altro lotto, sta diventando uno dei carceri più importanti del Centro Italia, dove i problemi irrisolti del sistema detentivo sono accresciuti proprio dalle dimensioni. Nel carcere di Sulmona c’è un imponente circuito di massima sicurezza con 444 detenuti su 304 regolamentari. Vi è dunque un notevole sovraffollamento, un’altissima presenza di ergastolani e la presenza di ben 15 collaboratori di giustizia, proprio come il giovane di Altamura, trasferitosi dal carcere di Benevento e trovato morto nella sua cella, mentre vi era il cambio di turno dei poliziotti».
Il presidente Braghini ha, inoltre, evidenziato quale siano le maggiori criticità e lacune che investono il sistema penitenziario e le case circondariali: «La carenza di personale penitenziario aumenta le difficoltà di gestione dei carceri più complessi, dove peraltro si assottigliano i fondi per le attività trattamentali e il reinserimento sociale, con un’incidenza della recidiva molto preoccupante, che si attesta su 2 rimessi in libertà su tre. Inoltre, sono ancora troppi i casi di autolesionismo, con una punta di 82 casi al Castrogno di Teramo, dove la carenza di personale è drammatica e nei giorni scorsi si è registrata l’ennesima aggressione ai danni dei poliziotti. Molti gli scioperi della fame, che denotano condizioni di malessere e disagio, altresì confermate dalla percentuale delle patologie psichiatriche che richiedono assistenza».
Chiare e decise le richieste che il presidente di Antigone rivolge agli Organi che si occupano del settore e che hanno in mano il futuro delle carceri e dei detenuti: «Come Presidente regionale di Antigone, dopo essere stato ricevuto in V Commissione del Consiglio regionale, chiedo alla politica regionale di intervenire tempestivamente e decisamente per risolvere i numerosi problemi degli 8 istituti penitenziari abruzzesi, di investire per migliorare la sanità carceraria, l’erogazione di fondi per le attività sociali e di recupero, promuovere occasioni di risocializzazione, premiare e sostenere le attività di volontariato in carcere e soprattutto quelle lavorative. Occorre investire per migliorare e rendere sistematica la formazione del personale di polizia penitenziaria in ragion della tipologia del carcere, adeguandone il numero soprattutto laddove si registra un sovraffollamento, mettere in sicurezza gli edifici e sviluppare le tecnologie di monitoraggio e di sorveglianza, accrescere il numero degli educatori».
(c.u.)
Foto di: forzearmate.org