“Appare assurda la notizia apparsa sui mezzi di informazione in relazione alla chiusura del reparto riabilitativo presso l’ospedale ‘Umberto I’ di Tagliacozzo ed il suo trasferimento ad Avezzano. Si rasenta la follia se si vuol chiudere un’eccellenza abruzzese per trasferire il reparto presso l’ospedale di Avezzano dove non c’è nemmeno la palestra e Cardiologia e Utic on Emodinamica sono già in affanno: basta vedere i tempi di attesa per qualsiasi visita di interesse cardiologico”.
Lo afferma Augusto Di Bastiano del Centro giuridico del cittadino in una nota inviata ai sindaci di Tagliacozzo, Avezzano e Pescina.
“Presso il presidio ospedaliero di Tagliacozzo operano: un reparto riabilitativo cardiovascolare e un Ambulatorio Cardiologico per le seguenti prestazioni specialistiche: visita cardiologica, Ecg, Ecocolordoppler cardiaco, Test ergometrico, Holter ECG 24 ore, Eco trans-esofageo, Ecostress farmacologico, Ecostress con cicloergometro, Tilt est; un servizio di Riabilitazione Ortopedica che si occupa sia del recupero di pazienti con capacità funzionali motorie ridotte o perdute a causa di malattia o traumatismi, sia del mantenimento e recupero di funzioni che vanno indebolendosi nel corso di malattie croniche; diverse sono le visite indicate per la Riabilitazione Ortopedica tra cui la visita fisiatrica che ha come obiettivo la valutazione dei disturbi dell’apparato osteoarticolare a seguito di interventi chirurgici ortopedici o di processi infiammatori o di traumi; la visita podologica invece tratta tutte le patologie legate al piede oppure il paziente può sottoporsi a una visita di medicina fisica e riabilitazione per risolvere i problemi legati a patologie di natura ortopedica”.
La proposta: “I sindaci di Avezzano, Pescina, Tagliacozzo si facciano carico di promuovere la convocazione di tutti i sindaci dei 35 comuni della Marsica a Tagliacozzo, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali e di categoria, le Rsu aziendali, le rappresentanze del terzo settore, di tutti i medici di base ed ospedalieri, per dichiarare e con una risposta ed una presa di posizione forte e chiara sulla riorganizzazione proposta dalla Regione e dall’Azienda sanitaria per i servizi sanitari nell’area interna della Marsica. Gli incontri ristretti non stanno dando frutti ed è tempo che alle lamentele si sostituisca l’azione istituzionale, la partecipazione attiva delle rappresentanze sociali e, se necessario, della protesta”.