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Teramo guarda L’Aquila per screening

Sindaco e ds Asl di Teramo in visita a postazioni dell’Aquilano. D’Alberto punta ad adesione di massa della popolazione

Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, e il direttore sanitario della Asl locale ,Maurizio Brucchi, hanno fatto visita, nella giornata di ieri, alle postazioni distribuite nell’Aquilano nell’ambito del progetto di screening della popolazione.

Guidati dal primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi, hanno potuto visionare le modalità organizzative attivate dal Comune dell’Aquila relativamente al sistema di funzionamento dei punti di prelievo, alla logistica, alla distribuzione dei materiali di supporto e alla gestione del data base dedicato.

“È molto importante lo scambio di buone pratiche tra amministrazioni locali. – ha dichiarato il sindaco Biondi a margine della visita – Qui all’Aquila abbiamo affrontato una prova complessa e inedita, dal momento che, finora, un progetto analogo è stato messo in campo solo dalla provincia autonoma di Bolzano che, notoriamente, ha ben altri numeri e strumenti a disposizione. Per questa ragione abbiamo accolto con soddisfazione l’apprezzamento del primo cittadino e del direttore sanitario della Asl di Teramo, che premiamo lo sforzo enorme del Comune dell’Aquila e delle istituzioni coinvolte, e siamo a disposizione per collaborare e mettere a frutto questa esperienza in relazione a procedure, protocolli e modalità organizzative”.

Lo screening di massa sulla provincia di Teramo partirà la prossima settimana, ma in realtà il primo cittadino teramano e il manager della Asl Maurizio Di Giosia, già nei giorni scorsi, hanno sottolineato si aver già avviato la fase organizzativa, partendo proprio da “una campagna massiva di sensibilizzazione”.

Una campagna fondamentale: Affinché lo screening sia efficace, infatti, è assolutamente necessaria una adesione di massa della popolazione, in modo da poter riprendere il tracciamento perso.

Per questo a Teramo verrà avviata un’apposita campagna di comunicazione.

D’Alberto, poi, ha parlato di “alcuni nodi da sciogliere”, ribadendo quanto sia necessario un supporto concreto da parte della Regione Abruzzo.

Il riferimento è al numero dei tamponi che sarà messo a disposizione e, contestualmente al numero di operatori sanitari che saranno impiegati nello screening.

Tanto che senza garanzie, ha sottolineato il sindaco, non sarà possibile aprire lo screening a tutti, ma in quel caso sarebbe necessaria una operazione di tipo chirurgico, partendo dalle categorie più a rischio.

Il primo cittadino, infine, ha mostrato preoccupazione per il post-screening, sollevando il problema della gestione di un eventuale aumento del numero dei positivi. Per risolvere questa eventuale criticità, al contrario di quanto fatto nel capoluogo abruzzese, il sindaco ha già dato il via a diversi Covid hospital che potranno ospitare i positivi che hanno necessità di separarsi dal nucleo familiare convivente e non hanno la possibilità.

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