Un “cittadino” del Neolitico che riscriverebbe la storia della città di Teramo. La scoperta archeologica dello scheletro umano in via Raneiro 18 risalente al V Millennio, secondo gli esperti, rimetterebbe in discussione la storia della città teramana in quanto si tratta del più antico reperto ritrovato in città, la cui storia veniva fatta partire dal primo millennio a.C.
Lo scheletro è stato rinvenuto la scorsa settimana durante i lavori che si stavano effettuando nel centro della città per il posizionamento dei cavi della fibra ottica, in posizione fetale, con la struttura ossea rannicchiata per il rituale della sepoltura, con un braccio proteso verso il mento e l’altro direzionato allo stomaco. Una scoperta inaspettata e di clamoroso valore non solo per l’Abruzzo ma anche per l’Italia in generale essendo un reperto antico e delicato, testimonianza dell’Età della pietra nuova, quindi di circa 5mila anni fa.
Questa mattina sono ripresi i lavori della Sovrintendenza per il recupero dello scheletro umano e si attende il sopralluogo dell’assessore comunale alla cultura Andrea Core.
Per studiare e recuperare il reperto, che sarà poi trasferito nella sede della Soprintendenza di corso Michetti, la strada sarà temporaneamente chiusa e lasciato solo un passaggio pedonale, essendo via Raneiro già diventata meta dei più curiosi.