Amministrazioni locali, cittadini, associazioni e portatori di interesse dei comuni abruzzesi e marchigiani interessati dall’Adriatic Link, il nuovo elettrodotto sottomarino che unirà Marche e Abruzzo, avranno più tempo a disposizione per inviare le proprie proposte sul progetto.
Terna ha comunicato al Ministero della Transizione Ecologica la proroga dal 29 ottobre al 15 novembre 2021 dei termini per la presentazione delle osservazioni.
Alcune amministrazioni locali avevano chiesto di poter disporre di un periodo di tempo maggiore per approfondire il progetto e inviare quesiti, si legge in una nota di Terna. Le osservazioni si potranno inviare a info.marche-abruzzo@terna.it. Queste saranno inserite nella documentazione che Terna trasmetterà al Ministero della Transizione Ecologica per l’avvio dell’iter di autorizzazione alla nuova opera per la quale la società investirà oltre 1 miliardo di euro.
In merito alla localizzazione della stazione elettrica di conversione, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ha confermato l’impegno a realizzare i nuovi impianti considerando le soluzioni localizzative e architettoniche a minor impatto per il territorio. La progettazione e la realizzazione delle opere dell’Adriatic Link, prosegue la nota, non interferiranno “in alcun modo con l’integrità delle falde acquifere e rispetteranno tutte le prescrizioni di legge relative al rispetto della biodiversità ambientale”.
L’Adriatic Link, lungo circa 270 km di cui 230 in cavo marino interessa i Comuni di: Montesilvano, Città Sant’Angelo, Cappelle sul Tavo, Spoltore e Cepagatti (Pescara), Silvi (Teramo), Fano e Cartoceto (Pesaro e Urbino).
Terna ricorda in una nota che l’opera “rafforzerà lo scambio di energia nell’asse centrale della penisola, garantendo sicurezza e flessibilità al sistema elettrico nazionale e consentendo di raggiungere gli obiettivi di incremento di energia da fonti rinnovabili. L’opera rientra nel Piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale ed è inserito negli interventi previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), che punta alla decarbonizzazione del sistema energetico entro il 2030″.