Una tre giorni dedicata alla cucina e ai prodotti tipici abruzzesi quella che si terrà dal 27 al 29 ottobre prossimi in una delle vetrine più importanti d’Italia, quella di Eataly di Roma.
“Terre d’Abruzzo” è infatti l’evento organizzato dal Consorzio mercato contadino d’Abruzzo, con Eataly Roma e la partecipazione in esclusiva degli otto Gal abruzzesi che si sono messi insieme per promuovere i territori rurali della regione, attraverso la valorizzazione e riscoperta di conoscenze e abilità legate al patrimonio enogastronomico regionale.
Un “saper fare” che non può prescindere dalla qualità dei prodotti a filiera corta che i Gal garantiranno all’evento grazie alla fitta rete delle filiere corte, all’impegno per la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni agricole che in questi anni i Gal hanno coltivato.
Il Gal Abruzzo Italico-Alto Sangro parteciperà in particolare con due prodotti del territorio del Centro Abruzzo: i mugnoli di Pettorano sul Gizio e l’aglio rosso di Sulmona che saranno tra i protagonisti della cena (in programma il 28 ottobre) che sarà preparata dagli chef Paola Quaglieri, Giuseppina Di Nardo e Annamaria Di Furia. Mugnoli e aglio rosso saranno alla base dell’antipasto (pane, olio, pomodorini e mugnoli) di un menu che prevede come altre portate le “Pallotte cace e ove”, “Ceci e zafferano”, “Scrippelle ‘mbusse”, “Pecora ajo cotturo” e “Bocconotto di Castel Frentano e vino cotto di Roccamontepiano” in chiusura.
Una cena, in realtà, che arriverà a conclusione di tre giorni intensi, dal 27 al 29, dedicati all’Abruzzo: il mercatino (ore 10-22) con l’esposizione dei prodotti del territorio a filiera corta e le degustazioni guidate (ore 16-21).
“E’ un’iniziativa che nasce dall’esigenza di portare fuori i confini d’Abruzzo i nostri prodotti – spiega il presidente del Gal Aias, Rino Talucci – ma allo stesso tempo è una forma di promozione del territorio, specie perché alcuni di questi prodotti, come appunto i mugnoli di Pettorano sul Gizio, sono prodotti di nicchia, con una produzione limitata. Per cui chi vuole trovarli deve venire sul territorio”.