“Soltanto ad Avezzano le vittime furono più di 10 mila su circa 13 mila abitanti, oltre 30 mila quelle totali. I primi soccorritori, anche a causa dell’impercorribilità di ferrovia e strade causata dalle frane, arrivarono il giorno successivo. Nonostante la gravità della situazione, molti giovani marsicani, appena quattro mesi dopo il sisma, furono mandati sul fronte friulano: di questi ragazzi, oltre 2.000 persero la vita lungo l’Isonzo e sul Carso. A questi eroi voglio rivolgere un pensiero particolare, insieme alle vittime del terremoto, per onorarne la memoria e l’esempio offerto, in un’epoca – quella attuale – in cui sembra prevalere l’insofferenza a ogni forma di sacrificio. Siamo in guerra anche oggi, contro una pandemia che non si arrende. Dobbiamo impegnarci tutti per superare insieme questo momento difficile e risorgere nella consapevolezza del ruolo fondamentale che la Marsica ha svolto e continuerà a svolgere per la crescita dell’Abruzzo“.
Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in ricordo del terremoto del 13 gennaio 1915.