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Trasporto pubblico locale in Abruzzo: “Programmazione? Questa sconosciuta”

A battere il ritmo della protesta il PD Abruzzo. "La Regione non programma la mobilità e lascia il personale a casa e i passeggeri a piedi". I servizi, secondo il grido d'allarme dei sindacati, sono insufficienti, a parità di introiti.

TUA

“Programmazione questa sconosciuta nei trasporti pubblici della Fase 2. La Regione abdica anche alla programmazione affidandola a Tua e quello che ne viene fuori è un quadro incongruo e sproporzionato dei servizi tra le varie province. E così capita che in alcune si sia già oltre il 75% delle corse pre-covid mentre in altre si sia ancora al 45%”, così il gruppo PD in Consiglio Regionale a margine della riunione con i rappresentanti delle parti sociali della filiera.

“Da giorni assistiamo a proteste degli utenti – sottolineano i consiglieri – Servizi essenziali che restano di fatto inevasi e insufficienti sul territorio e Tua è la sola ad incassare vantaggi. Percepisce la stessa contribuzione pre Covid, avrà la possibilità di ottenere la stessa contribuzione tariffaria accedendo al fondo del decreto rilancio, non compartecipa agli acquisti dei mezzi e subisce la sola perdita di una parte della tariffazione, che in totale tuttavia incide solo sul 25% delle entrate e che in parte verrà rimborsata”.

Sarebbero tante le criticità emerse in un recente confronto con i sindacati di settore Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal, incontrati dal Gruppo PD per capire come affrontare i problemi che stanno sempre più paralizzando la governance di una delle dimensioni più importanti e strategiche della Regione.

“La commissione regionale d’inchiesta sulla gestione, invocata dal presidente dell’azienda leader TUA, Gianfranco Giuliante al suo insediamento non è stata nemmeno abbozzata ed è rimasta lettera morta – lamentano il capogruppo Silvio Paolucci e il consigliere Antonio Blasioli presenti all’incontro – A causa della quarantena i servizi sono stati riattivati al di sotto delle percentuali richieste dalle ordinanze regionali, malgrado i vettori abbiano mantenuti intatti gli introiti derivanti dal contratto di servizio con la Regione, mentre i costi del personale sono coperti dalla cassa integrazione. È di due giorni fa peraltro l’annuncio da parte dell’azienda di voler sfruttare altre 5 settimane di cassa integrazione per il personale, lo stesso che nel periodo dell’emergenza non si è tirato mai indietro, prestando lavoro in prima linea. E nel frattempo, la Regione non programma, lasciando che siano i gestori ad affrontare spine e problematiche della ripresa, senza verificare né a livello regionale, né nelle amministrazioni comunali interessate, numeri e disservizi all’utenza. Oltre a lamentare ancora adeguamenti sul fronte sicurezza, sanificazione e dispositivi al personale degli uffici, resta il problema grande del numero di corse non ripristinate in un momento in cui, eccezion fatta per il mondo della scuola, tutte le attività lavorative sono ripartite. E per settembre, con la riapertura delle scuole manca del tutto la programmazione. Con l’ipotesi del maggior traffico di passeggeri da qui a soli tre mesi, non è pensabile soddisfare tutto se non si programma e non si adottano misure straordinarie, anche per il personale. Riuscirà Tua a soddisfare le richieste di trasporto contemperandole con le misure di distanziamento?“.

“Inascoltati da Tua siamo costretti a dare la sveglia alla Regione ed è per questo che lavoreremo su una serie di provvedimenti da esaminare in un Consiglio regionale straordinario di qui ad un mese, al fine di affrontare problemi contingenti all’emergenza e problemi strutturali”.

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