Il sindaco Gianni Di Pangrazio continua a spada tratta e a ritmo serrato. Allarga, anzi, la platea di difensori delle sedi di giustizia minori della Regione, i Tribunali non provinciali, tra cui si annovera anche quello avezzanese. Sindaci dei territori coinvolti scesi già da tempo in campo , così come i presidenti degli ordini degli avvocati di zona: tutti uniti per indirizzare al Parlamento italiano un’unica voce, che è quella – per ora – della proroga.
Una proroga di altri due anni, quindi, che dovrebbe consentire poi di fare il famoso “passo lungo” in quanto a sopravvivenza delle stesse “case della giustizia” di prossimità e, quindi, riuscire a consentire una rivalutazione della legge che li ha soppressi. Domani, alle ore 18 circa, il sindaco sarà in video-conferenza con i parlamentari: un secondo incontro, questo, che segue quello che già si è tenuto una settimana fa, il primo di questa caratura, avuto con i deputati.
Domani sarà la volta dei Senatori eletti in Abruzzo e approdati al Parlamento.
Una battaglia senza colori e senza bandiere, ma di territori e di territorio. “Serve una voce unica, chiara e diretta, che non faccia leva sui partiti ma su un bisogno necessario, di popolazione, di interesse collettivo. Il nostro obiettivo comune è quello di guadagnare un’altra proroga della vita dei tribunali d’Abruzzo soppressi – dice Di Pangrazio alla Redazione – che li faccia stare in attività fino al settembre del 2024. Dopo cercheremo di dar credito, anche con l’appoggio dei Parlamentari d’Abruzzo – che hanno tutti appoggiato la battaglia – ad una soluzione sicuramente più stabile”.