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A Lanciano il Festival dell’educazione

Si parla di speranza con Don Maurizio Patriciello

“SPES” è l’acronimo di “Suggestioni Per Educare alla Speranza”. Un titolo che è già un programma e va dritto al punto di EduFest 2024, il Festival dell’Educazione organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Maria Luisa Brasile”, che si svolge a Lanciano il 17 e 18 maggio. Un appuntamento divenuto consueto a maggio, articolato in due momenti differenti.

Si parte al mattino con i laboratori per i più piccoli: Lab fumetto, con Lorenza Natarella per bambini 6-10 anni al Foyer del Fenaroli; Lab Musicale, con Stefano Di Matteo per bambini 0-5 anni all’ex Casa di Conversazione; Lab Orientamento Giovani, con Assunta Pasquini, per ragazzi 11-14 anni all’Auditorium Diocleziano.

Tutta concentrata al pomeriggio, invece, la parte convegnistica ospitata nelle sale dell’Auditorium Diocleziano, con nomi di richiamo, differenti per professione e formazione culturale ai quali è stato chiesto di raccontare la speranza riferita al proprio contesto di riferimento.

Si apre venerdì 17 alle 16.30 con Don Maurizio Patriciello, parroco del quartiere Parco Verde a Caivano, in piena Terra dei fuochi, che vive sotto scorta e da anni conduce una battaglia appassionata contro le discariche abusive gestite dalla camorra che causano disastri ambientali e morti. In questi giorni, poi è alla ribalta della cronaca per essere stato attaccato dal Presidente della Regione Campania. A seguire Christian Raimo, docente e scrittore, con il quale si punterà l’attenzione sulla scuola e sui ragazzi, mettendone a fuoco sogni e, ovviamente, speranze, coltivate o deluse.

Tutto al femminile il parterre successivo, con la psicoterapeuta Laura Grignoli che andrà a indagare nel profondo il senso e il rapporto con la speranza, letta “al tempo delle passioni tristi” recita il titolo. E sempre riportando lo sguardo “al sé”, ci penserà Francesca Corrado, economista e fondatrice della “Scuola di fallimento” a raccontare come gli errori abbiano un grande valore, e siano da non demonizzare.

Sabato 18 maggio si parte alle ore 17.00 con Emma Bonino, che non ha bisogno di presentazioni, con la quale si parlerà di diritti, di battaglie al femminile e di Europa. Con Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, il tema della speranza sarà ricondotto al pianeta, passando per la sostenibilità e nuove forme di sviluppo che facciano bene all’ambiente e alla crescita economica. Si chiude guardando ai ragazzi e al potere salvifico della musica, con l’esperienza di “Sanitansamble”, l’Orchestra del quartiere Sanità di Napoli, raccontata da due grandi Maestri, il Direttore artistico Paolo Acunzo e il fondatore Maurizio Baratta. Un esempio luminoso e di successo di come la musica possa rappresentare un elemento di formazione personale e collettiva per bambini e adolescenti che si trovano in quartieri difficili e caratterizzati da povertà educativa.

Gran finale alle ore 21.00 al Teatro Fenaroli con lo spettacolo di Stefano Massini “L’alfabeto delle emozioni”.

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di Regione Abruzzo e Comune di Lanciano, e grazie all’importante supporto di Fondazione La Rocca, Fondazione Pescarabruzzo, BdM Banca – Mediocredito Centrale Banca del Mezzogiorno, e lo Studio Di Monte Cecco D’Ortona Architecture, e potrà essere seguita anche in diretta su www.abruzzolive.tv  e sulla pagina Facebook dell’Associazione “Maria Luisa Brasile”.

“Abbiamo scelto questo tema, a cui dare una lettura assolutamente laica – precisa Licia Caprara, presidente dell’Associazione – perché verifichiamo di frequente l’assenza di speranza, che non a caso il nostro grafico Paolo Sacchetti ha voluto rappresentare con caratteri sfocati, proprio perché facciamo fatica a metterla a fuoco. E il tema riguarda soprattutto le giovani generazioni, che esprimono attraverso parole, comportamenti, canzoni un’inquietudine che si nutre di sfiducia. Questo tempo così travagliato – aggiunge Caprara – genera una percezione cupa del futuro, nel quale davvero pare non esserci posto per quell’emozione chiamata speranza che, invece, è linfa pura, preziosa per affrontare cambiamenti, sfide e superare ostacoli. Abbiamo voluto, allora, porre l’attenzione su un tema a nostro avviso centrale per recuperare quel senso di fiducia necessario per agganciare il futuro, attraverso contributi di ospiti che porteranno ognuno la propria idea di speranza, per il singolo, la comunità e il pianeta. E Stefano Massini, con il suo spettacolo ci aiuterà a recuperare, attraverso le emozioni, appunto, il linguaggio universale dell’essere umano, che ci permette di entrare in comunicazione profonda con noi stessi e con gli altri. La speranza passa anche da lì, dalla capacità di uscire dall’individualismo, ritrovare un senso di comunità e fare un cammino insieme”.

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