“Il fondo perequativo infrastrutturale previsto dalla legge di bilancio 2021 e dotato di 4,6 miliardi di euro da spendere in 5 anni, ci sarà. E sarà ancora per la montagna e le aree interne, come previsto a valle degli Stati generali della montagna del luglio scorso, nei quali avevamo come Uncem lavorato con il Ministro di allora Francesco Boccia per un fondo che consentisse di colmare gap di sviluppo territoriale, con infrastrutture e opere pubbliche. A partire dalla manutenzione straordinaria delle strade e la protezione dal dissesto“.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
“Il fondo era stato previsto dalla finanziaria 2021, ma un articolo voluto dal Governo nella conversione del decreto 77, semplificazioni, ne avrebbe minato la funzionalità e le regole. Grazie a un emendamento di Stafania Pezzopane, che ringrazio, il fondo viene ripristinato nelle sue funzioni originarie. Per la montagna appunto. Con la necessità di una mappatura immediata delle necessità dei territori, grazie a una scadenza portata a fine anno 2021. Così potremo capire cosa serve e partire nell’investimento di 4,6 miliardi di euro. Una cifra molto importante per fare perequazione. Per ricostruire opportunità e soluzioni di sviluppo che fanno bene alle aree dove opportunità e sviluppo sono andate meno veloce delle zone urbane”.
“Una perequazione infrastrutturale nel quadro della conferma dei livelli essenziali delle prestazioni, sanciti dalla Costituzione e necessari in un Paese dove la montagna e le zone rurali raggiungono l’85% della superficie territoriale. Perequazione con infrastrutture permette di contrastare abbandono e spopolamento delle zone montane”.