Una giornata di paura per i familiari dell’uomo considerato scomparso dopo essersi recato in montagna. Fortunatamente, i timori rivelati ai soccorsi si sono rivelati infondati e l’uomo ha confidato di essersi reso irrintracciabile per staccare dalla stressante routine.
Per staccare dalla routine quotidiana ha spento il cellulare e si è reso irreperibile, ma i familiari non riuscendo a comunicare con lui hanno preferito allertare i Soccorsi.
È successo a un escursionista foggiano di quarantacinque anni, partito ieri mattina dopo aver lasciato la propria macchina al Rifugio Pomilio alla volta del Bivacco Pelino, sulla cima del monte Amaro.
I familiari, dopo gli inutili tentativi di mettersi in contatto con lui, oggi a ora di pranzo hanno preferito allertare il 118 e di conseguenza il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico con le stazioni di Chieti, Sulmona e Penne, unitamente alle unità cinofile. Allertata anche la base dell’elisoccorso di Preturo, per un eventuale sorvolo della zona di monte Amaro.
Poco dopo aver organizzato la centrale per il coordinamento delle ricerche sulla Majelletta, i soccorritori hanno però incontrato l’escursionista già sulla via del ritorno. Ai tecnici del Cnsas ha spiegato di aver spento il cellulare per «staccare dalla routine e da un lavoro troppo stressante che lo obbliga a trascorrere quotidianamente molte ore a telefono».
Fonte Ufficio Stampa CNSAS
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