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Via libera del Cdm al decreto aiuti bis

Draghi: "Provvedimento di proporzioni straordinarie"

È stato approvato il decreto aiuti bis: il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al provvedimento.

Il decreto legge aiuti bis approvato oggi dal Cdm vale “15 miliardi, più altri circa due di misure aggiuntive” per un totale di “17 miliardi da aggiungere ai circa 35 miliardi” delle norme già approvate nel corso dell’anno dal governo, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa, evidenziando si tratti di “una grossa percentuale di pil, più di 2 punti percentuali“.

Il decreto approvato oggi “è di proporzioni straordinarie”, ha aggiunto Draghi spendendo poi “una parola sul metodo: il provvedimento – ha detto – è stato condiviso con le parti sociali e i partiti della maggioranza e dell’opposizione.

Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato a questa condivisione e voglio in particolare ringraziare il ministro Franco – ha concluso – che quest’anno e l’anno scorso ha prodotto 3 finanziarie? Quattro finanziarie? Insomma ha prodotto assieme a tutta la struttura del ministero uno sforzo straordinario che non credo abbia precedenti”.

La crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4%, più di quanto stimato per tutto il 2022. È un dato molto positivo anche confrontato con tutti gli altri paesi, ha affermato il premier parlando di una crescita “veramente straordinaria”, “cresceremo più di Francia e Germania”, ha aggiunto parlando comunque di nuvole all’orizzonte con previsioni “preoccupanti per il futuro” preparandoci ad affrontare il terzo e quarto trimestre.

Nel dl aiuti bis sono contenute “la proroga delle bollette e delle misure per i carburanti, la rivalutazione delle pensioni e un ulteriore taglio del cuneo fiscale un po’ maggiore di quello entrato” in Consiglio dei ministri, ma anche “misure a sostegno delle aziende agricole contro la siccità e misure per gli enti territoriali”.

“Interveniamo a saldi invariati e non usiamo nessuno scostamento perché l’andamento dell’economia è migliore – ha aggiunto Draghi -. Ed è merito della capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po’ anche della politica economica del governo che ha sostenuto senza esitazione l’economia mantenendo l’obiettivo della riduzione del deficit e del debito/pil”.

“Il decreto di oggi è molto significativo” anche sul fronte dell’emergenza energetica.

“Il governo ha risposto con il sostegno all’economia, alle famiglie e alle imprese e se necessario ci sarà ancora” un nuovo intervento, ha detto ancora Draghi in conferenza stampa.

“Il governo – ha aggiunto – ha diversificato l’offerta del gas e oggi la nostra posizione è decisamente migliore rispetto agli altri paesi europei per stabilità di forniture e il livello degli stoccaggi è oltre il 70%”. Esattamente al 74% ha aggiunto il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani.

“Vorrei riuscire ad arrivare a dare al governo successivo il conseguimento di tutti gli obiettivi di quest’anno”, ha detto ancora il premier.

“Certamente non soddisfare gli obiettivi Pnrr indebolisce la credibilità del Paese e tutti devono constatare come è andata man mano che siamo stati capaci di soddifare tutti gli obiettivi. Ma son certo che qualunque sarà il prossimo governo rispetterà gli obiettivi”. ‘L’importanza dell’impegno che abbiamo preso, la scommessa che abbiamo condiviso con altri” saranno rispettati da “qualunque governo”, aggiunge evidenziando come proprio il Pnrr sia in grado di “sotenere la crescita“.

Mario Draghi potrebbe restare “un nonno al servizio del Paese?”. Il premier sorride e risponde: “Certo che nonno resto”. Poi però guarda alle difficoltà dell’autunno e pur nella convinzione che “il terzo trimestre sia migliore di come oggi viene previsto anche da parte delle imprese” non dimentica che “l’inflazione continuerà, il prezzo del gas non è previsto che diminuisca: tutto questo richiede non so quale formula politica, ma di certo servirà coesione sociale. Richiede clima di consapevolezza delle difficoltà che tutti gli italiani incontreranno negli ultimi mesi anno. Questo dovrebbe ispirare l’azione di governo”, ha concluso.

“Il gettito degli acconti pagati finora” sugli extraprofitti “è inferiore a quello che sarebbe dovuto essere. È mia intenzione che paghino tutto: ci sono provvedimenti che aumentano fortemente le sanzioni per gli obblighi al pagamento. Se non c’è una risposta pronti a mettere mano ad altri provvedimenti“: così il premier Draghi.

“Quello che non è tollerabile – ha concluso – è che in questa situazione in cui le famiglie sono in difficoltà e le imprese anche, è che ci sia un settore che elude una disposizione del governo”.

Per i lavoratori, “già in legge di bilancio abbiamo ridotto dell’0,8% i contributi sociali, questo abbattimento per secondo semestre passa al 2%, aggiungiamo un 1,2%”, ha detto il ministro dell’economia Daniele Franco in conferenza stampa dopo il cdm, a proposito dell’intervento sul cuneo. “Con un decreto ministeriale di 700 milioni è prorogato al 20 settembre l’abbattimento di 25 centesimi delle accise su benzina e su gasolio”.

Il taglio del cuneo comporta un onere netto per la finanza pubblica di 1,2 miliardi. Per i pensionati 1,4-1,5 miliardi”.

“Se andiamo a scomporre l’intervento operato” col decreto aiuti bis “per famiglie e imprese” sul fronte energetico, la stima è che la componente famiglie sia leggermente più ampia, con 5,8 mld, rispetto a quella delle imprese, 5,5 miliardi”.

“Ci siamo impegnati fortemente per assicurare la realizzazione” dell’assegno unico perchè è un intervento “estremamente importante – ha chiarito il ministro dell’Economia, Franco -. Il decreto aiuti bis ha ridotto di 630 milioni lo stanziamento per l’assegno unico. Lo stanziamento definito prima si è rivelato un po’ ridondante e se non le avessimo utilizzate qui, le risorse sarebbero andate perse. Senza togliere niente” a chi beneficia dell’assegno, “le abbiamo utilizzate per altre finalità sociali”. Per la Nadef “definiremo il quadro tendenziale, ricorderemo gli obiettivi già fissati nel Def, credo che sarebbe bene restare sui medesimi obiettivi, ma sarà una decisione che verrà presa dal nuovo governo”.

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