[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/02/27_2_17_Aielli_Miele_thumb63.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/27_2_17_Aielli_Miele.mp4[/KGVID] Quand’è che un miele più dirsi veramente buono? Una domanda, questa, si potrebbe quasi dire, da medaglia d’oro. L’Abruzzo vero, infatti, non si riesce mai a conoscere fino al fondo per davvero, finché non si riesce ad assaggiare la sua anima più sincera, quella che vive di lavoro duro.
Un’anima, questa, che può essere salata, ma anche dolce, proprio come il miele.
La danza del miele, la danza della qualità tipica di un Abruzzo genuino, questa volta, è stata ballata da una medaglia d’oro. E’ la Stregonia di Aielli, o Sideritis Syriaca la regina indiscussa del mondo attuale delle api, a livello internazionale. L’apicoltore marsicano Fabio Alberto Montagliani ha conquistato, di fatti, tre medaglie (una d’oro, la prima, e due d’argento), agli ultimi Campionati Biomiel di Bologna «L’Italia – dice – produce il miglior miele al mondo, qui esistono, infatti, nella zona marsicana, tanti apicoltori che lavorano bene, oltre a me. – spiega Montagliani, apicoltore da ben tre generazioni – Vincere un concorso è anche questione di fortuna, in fondo. Di fortuna – specifica – e di qualità. Io sarei felice se i miei figli prendessero in mano le redini della mia azienda: ho una bambina, ma mi rendo anche conto che è un lavoro molto faticoso e che non è facile».
Un lavoro che meriterebbe maggiore attenzione dai piani alti d’Italia e d’Europa: il miele abruzzese, soprattutto quello biologico, vive, di fatti, di stagionalità e di lente abitudini; qui la corruzione del mondo esterno ancora non è venuta a bussare alla porta degli appassionati della natura.